
AstraZeneca solo a over 60, la circolare del Ministero. Cts: anche Johnson&Johnson, salvo casi specifici
Il vaccino Vaxzevria AstraZeneca solo agli over 60. Dopo lo stop annunciato ieri, arriva la circolare del Ministero della Salute, con allegato il parere del Cts, che modifica la campagna vaccinale anti Covid in Italia. La circolare è firmata dal direttore della Prevenzione del ministero Gianni Rezza.
Per le persone che hanno già ricevuto la prima dose di AstraZeneca e sono al di sotto dei 60 anni di età, il ciclo deve essere completato con una seconda dose di vaccino a mRNA (Pfizer o Moderna), da somministrare ad una distanza di 8-12 settimane dalla prima dose.
Sono circa 900mila gli italiani sotto i 60 anni che hanno già fatto la prima dose con AstraZeneca e ora dovranno effettuare il richiamo con Pfizer o Moderna. I richiami, come è stato chiarito nella circolare del ministero della salute, andranno effettuati rispettando il lasso di tempo inizialmente previsto per AstraZeneca, dunque 8-12 settimane dopo la prima dose. Va da sé che ci saranno assestamenti nel calendario delle vaccinazioni.
Open Day, le Regioni rispettino le fasce d’età
Il Comitato tecnico scientifico raccomanda inoltre “che le Regioni ogniqualvolta promuovano eventi Open Day che sensibilizzano alla vaccinazione anti-Sars-CoV-2, rispettino le indicazioni per fasce d’età, rendendo quanto più possibile l’approccio alla vaccinazione omogeneo sul territorio nazionale”.
E’ quanto si legge nel verbale n. 27 del Cts, di ieri, in cui è stato fornito il parere sull’utilizzo del vaccino AstraZeneca.
Cts: anche J&J agli anziani
Nel verbale del Cts si legge inoltre che pur avendo analogie con il vaccino anti Covid AstraZeneca, al momento, i dati “non permettono di trarre valutazioni conclusive rispetto al rapporto beneficio/rischio relativo al vaccino Janssen”, ossia quello di Johnson e Johnson.
Il vaccino Janssen monodose “viene raccomandato, anche alla luce di quanto definito dalla Commissione tecnico scientifica dell’Aifa, per soggetti di età superiore ai 60 anni”.
“Qualora si determinino specifiche situazioni in cui siano evidenti le condizioni di vantaggio della singola somministrazione ed in assenza di altre opzioni, il vaccino Janssen andrebbe preferenzialmente utilizzato, previo parere del Comitato etico territorialmente competente”, si legge nel verbale del Cts allegato alla circolare.
Pur tenendo conto delle analogie esistenti tra il vaccino di AstraZeneca e il vaccino Janssen (J&J), sia per le piattaforme utilizzate che la tipologia di eventi tromboembolici riportati, “lo stato attuale delle conoscenze (che fanno propendere per un rischio associato all’adenovirus), il numero di poco superiore al milione di dosi somministrate nel Paese e la rarità delle segnalazioni di eventi trombotici rari a oggi disponibili, non permettono di trarre valutazioni conclusive rispetto al rapporto beneficio/rischio relativo al vaccino Janssen”.
Inoltre tale vaccino è “connotato dal vantaggio della singola somministrazione, peculiarità che può risultare di particolare beneficio in determinate categorie di popolazione”.
Ma “l’eventuale evidenza, nel contesto nazionale e internazionale, di fenomeni tromboembolici dopo vaccino Janssen dovrà essere oggetto di attento e costante monitoraggio attraverso le procedure di farmacosorveglianza e vaccino-vigilanza”.