Salute

AstraZeneca somministrato anche nella seconda dose a chi ha meno di 60 anni e vorrà farlo: Cts cambia parere

Seconda dose di AstraZeneca consentita a chi ha meno di 60 anni e vorrà farla. Prima però si dovrà firmare un consenso informato. Il Comitato Tecnico Scientifico cambia parere ed apre alla possibilità di usare AstraZenaca per coloro che rifiutano di fare la seconda dose con un vaccino diverso. Lo rende noto il ministero della Salute. Nella circolare si afferma che l’indicazione prioritaria resta comunque la seconda dose con un vaccino a mRna. 

Aggiornamento delle 11,37

“Johnson & Johnson raccomandato per soggetti con più di 60 anni”

La Commissione tecnico scientifica si è espressa anche sul vaccino Janssen (quello della Johnson & Johnson). Il ministero della Salute, in una circolare ha scritto che questo vaccino monodose è raccomandato “per soggetti di età superiore ai 60 anni”. 

Lo stesso vaccino può essere utilizzato anche in soggetti che hanno meno di 60 anni in particolati situazioni, come “campagne vaccinali specifiche per popolazioni non stanziali e/o caratterizzate da elevata mobilità lavorativa e, più in generale, per i cosiddetti gruppi di popolazione hard to reach”.

AstraZeneca anche nella seconda dose, perché il Comitato Tecnico Scientifico ha cambiato parere

AstraZeneca somministrato anche nella seconda dose, dunque, agli under 60 che vorranno fare questo vaccino. Il Comitato Tecnico Scientifico ha spiegato il motivo. Studi recenti hanno dimostrato che i fenomeni tromboembolici sono meno frequentemente osservati dopo la somministrazione della seconda dose. A scriverlo è il Cts ripreso dal Corriere della Sera. Secondo stime provenienti dal Regno Unito, sono pari infatti a 1,3 casi per milione, valore che corrisponde a meno di 1/10 dei già rari fenomeni osservati dopo la prima dose. Stando ai dati conosciuti oggi, secondo quanto riferito dal direttore Generale di Aifa, in Italia non sono stati registrati casi di trombosi dopo la seconda somministrazione di AstraZeneca.

Scrive il Cts: “Sulla base delle evidenze disponibili, la protezione conferita da una singola dose (priming) di vaccino Vaxzevria (AstraZeneca ndr) è parziale, venendo assai significativamente incrementata dalla somministrazione di una seconda dose (booster). I rischi connessi alla parziale protezione possono assumere ulteriore pericolosità in contesti epidemiologici caratterizzati da elevata circolazione di varianti quali la variante Delta”. 

Vaccino unico per Covid e influenza, in autunno il via alle prime dosi

Arriva intanto la notizia che alcune aziende farmaceutiche stanno pensando di fare un unico vaccino che da ottobre in poi varrà sia per l’influenza, sia per il Covid. A realizzarlo è l’americana Novavax ed anche Pfizer e Moderna con la loro tecnica dell’Rna. L’obiettivo è gestire meglio le campagne di massa se saranno necessari richiami annuali contro il coronavirus. 

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Lorenzo Briotti