
ROMA – Una larga striscia di nastro da pacchi marroneĀ censura le informazioni della Asl sull’aborto in uno studio medico di Bergamo. Una censura violenta e voluta dal medico titolare dello studio, medico obiettore di coscienza che di questo tema non vuol sentire parlare. “Lāambulatorio ĆØ mio e decido io cosa affiggere”, dice il medico obiettore Paola Lamura. MaĀ Mara Azzi, direttrice della Asl, l’avvisa: “Obiezione scelta morale e tutelata dalla legge. La censura non ĆØ accettabile, lede il diritto dei pazienti di essere informati”.
La storia di censura del medico anti-aborto arriva da Bergamo e la racconta Fabio Paravisi sull’edizione locale del Corriere della Sera:
“AĀ Bergamo i medici obiettori sono tanti, al punto da rendere a volte complicato lāeffettuazione del servizio. Allāospedale di Bergamo sono obiettori 20 ostetrici-ginecologi su 27, 32 anestesisti su 100 e 52 membri del personale sanitario non medico su 125. NellāAzienda ospedaliera di Seriate sono obiettori 21 ostetrici-ginecologi su 33, 11 anestesisti su 33 e 46 membri del personale sanitario non medico su 87. A Treviglio non sono obiettori solo 4 dei 28 ostetrici-ginecologi, 35 dei 69 componenti dello staff sanitario non medico, e un anestesista su 25”.
Tra gli obiettori di coscienza anche Paola Lamura, medico chirurgo che ha scelto di censurare le informazioni ai pazienti sull’aborto apparse su un manifesto della Asl che parla di questioni legate ai giovani, dal “rapporto col proprio corpo” a “contraccezione” e quel “interruzione volontaria di gravidanza” che alla Lamura non ĆØ andato giù:
“Ā«Io sono obiettore e non pratico aborti – spiega -. Se qualcuno vuole sapere qualcosa su questo argomento ne parla con il medico, non leggendone sui manifesti. Lāambulatorio ĆØ mio e decido io cosa affiggereĀ»”.
Una posizione che la Azzi, dirigente della Asl, non può accettare senza prendere provvedimenti:
“Ā«Lāobiezione di coscienza ĆØ una scelta morale rispettabile, tutelata dalla legge. Ma non deve in nessun modo prevalere sul diritto dei pazienti a essere informati sui propri diritti e sui servizi messi a disposizione dallāAsl. La spiegazione che lāambulatorio ĆØ suo non regge. Contatteremo la dottoressa, faremo le nostre valutazioni e agiremo di conseguenzaĀ»”.
