WASHINGTON – Ha bevuto 4 litri di tè freddo al giorno per anni e i suoi reni hanno collassato. Ora non funzionano e un americano di 56 anni è costretto a sottoporsi a dialisi permanente. Nonostante i medici gli avessero sconsigliato di bere tutto quel tè, circa 16 bicchieri al giorno, il paziente ha continuato. Ora i suoi reni hanno perso la funzionalità e la colpa, secondo i medici, potrebbe essere proprio di una specie di overdose da teina. Una possibile causa che però non è stata ancora confermata, sottolineano i medici.
Emanuela Di Pasqua sul Corriere della Sera spiega che la causa più probabile del blocco renale sono proprio quei 4 litri di tè al giorno e bevuti regolarmente per anni, che contengono molti ossalati:
“Che gli ossalati, composti che si presentano in cristalli aghiformi, non siano proprio una panacea per i reni è risaputo. Si trovano in molti cibi e bevande, come la birra scura, il tè nero, il caffé solubile, il cioccolato al latte, i cereali, il pane integrale, gli spinaci, i fagioli secchi, il rabarbaro e alcuni frutti, come mirtilli, more e lamponi, e una volta ingeriti si combinano con diversi minerali (ferro, magnesio e soprattutto il calcio) formando dei sali che ne impediscono l’assorbimento.
Per questa loro capacità di ridurre i minerali a disposizione dell’organismo, gli ossalati favoriscono l’instaurarsi di stati da carenza (osteoporosi, anemie ecc) e quando si combinano con il calcio danno origine all’ossalato di calcio, un sale insolubile che tende a precipitare sottoforma di cristalli e ad accumularsi nelle vie urinarie causando i calcoli renali.
La lettura dell’episodio data dalla neurologa Alejandra Mena-Gutierrez, dell’Arkansas for Medical Sciences dell’Università di Little Rock, è piuttosto equilibrata e, pur ribadendo che occorre moderazione nel consumo di ossalati, Gutierrez rimarca anche che l’insufficienza renale del signore in questione va approfondita. Ma che un’overdose di questi composti possa essere una causa sottostimata di nefropatie serie e di insufficienze renali è un’ipotesi reale, tanto più in conseguenza di questo episodio”.
La domanda che sorge spontanea per gli amanti del té è una sola: quanto ne posso bere? La Di Pasqua spiega che secondo Ramya Malchira, nefrologa allo UCLA Health di Santa Clarita, la quantità tollerata è strettamente soggettiva, quindi stabilire uno standard non è possibile:
“in generale è tollerato un consumo medio di 500 mg giornalieri di alimenti ricchi di ossalati, ma è chiaro che la dieta va vista nel suo complesso e se una persona per esempio tende a mangiare molti spinaci (ricchi di ossalati) dovrà controllarsi maggiormente con altri alimenti o bevande. Bisogna vedere poi il quadro clinico generale della persona, verificando l’ eventuale ipertensione (una della cause principali di insufficienza renale), l’uso di farmaci tossici a livello renale, la storia famigliare o pregresse gravi infezioni renali. Ma in generale le due tazze di tè giornaliere possono considerarsi assolutamente sicure”.