ROMA – I bambini crescono sempre più in fretta. Non è una frase fatta, ma il risultato di uno studio sull’abbassamento dell’età dello sviluppo condotto da Marcia Herman-Giddens, dell’University of North Carolina, per la Società Americana di Pediatria. Le bimbe entrano nell’età pre-adolescenziale già a 8 anni, mentre i maschi iniziano in media a 9 anni. Circa 1 anno prima dei loro coetanei negli anni Sessanta.
Le cause dello sviluppo precoce potrebbero essere dovute a fattori quali la televisione, l’obesità, l‘inquinamento e lo stress emotivo. Ma stabilirne una non è facile, lo sviluppo è dettato dagli ormoni e identificare una sola causa che li faccia “impazzire” è un’impresa ardua. Si potrebbe dunque parlare di co-fattori, senza però dimenticare che la pubertà anticipata non è un male, spiega al Corriere della Sera il pediatra Gianni Bona, dell’Università del Piemonte Orientale a Novara:
“A queste età si può ancora parlare di normalità. È il limite minimo fissato dalla statistica che riflette la media di una popolazione. E poi pubertà “anticipata” almeno per quanto riguarda le femmine non significa comparsa anticipata delle mestruazioni. Oggi l’età del menarca si aggira attorno ai 12 anni ed è rimasta stabile negli ultimi tempi”.
Il primo “indiziato” per l’abbassamento dell’età dello sviluppo è il sovrappeso. Quando una bambina raggiunge i 40 chili scatterebbero quelle variazioni ormonali responsabili della prima mestruazione. La diffusione dell’obesità infantile potrebbe dunque aver favorito il fenomeno della pubertà anticipata, spiega il Corriere:
“Una buona alimentazione favorisce lo sviluppo fisiologico e la maturazione sessuale. Una controprova? Le anoressiche hanno una pubertà ritardata (anoressia a parte ci sono altre cause di ritardo puberale, come l’eccesso di esercizi fisico o un’intossicazione da piombo), chi è sovrappeso ha una pubertà anticipata”.
Anche la televisione avrebbe le sue “colpe”. Le scene di sesso e violenza agirebbero sui centri celebrali dei bambini, che oltre a perdere la loro innocenza innescano la produzione di ormoni che favoriscono lo sviluppo:
“A partire da quelle che accusano i programmi televisivi. Una ricerca di qualche tempo fa dell’endocrinologo fiorentino Roberto Salti dell’Ospedale Meyer di Firenze, sosteneva che le scene di violenza e di sesso possono agire sui centri cerebrali che controllano il sistema ormonale e dare il via, in persone particolarmente predisposte, a quelle modificazioni ormonali che innescano la pubertà”.
Un altro fattore da non sottovalutare è l‘inquinamento. Bambini che entrano in contatto con cosmetici e medicinali a base di ormoni, quali il testosterone, usati dai loro genitori presentano una comparsa dei caratteri sessuali già in tenera età:
“Molti cosmetici, profumi e shampoo contengono fenoli, ftalati e fitoestrogeni che sono stati associati allo sviluppo mammario precoce da uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspective e condotto su oltre un migliaio di bambini in età prepuberale. Gli ftalati, comunque, non sono ammessi nei prodotti cosmetici commercializzati in Europa, mentre lo sono in quelli venduti negli Stati Uniti. Un’altra “ecocausa” di pubertà anticipata è il bisfenolo A che si trova nei prodotti di plastica policarbonata, come contenitori per alimenti, posate, bicchieri, bottiglie e può avere un’azione estrogenica”.
Come ultimo fattore, ma decisamente da non sottovalutare, c’è lo stress emotivo del bambino. Il Corriere scrive:
“Ricercatori dell’Università dell’Arizona e del Wisconsin hanno evidenziato che situazioni stressanti all’interno della famiglia, come la povertà, i conflitti fra i genitori e cattive relazioni fra genitori e figli, possono anche loro favorire la pubertà precoce”.
