
TORINO – Botulismo alimentare, il caso del pesto ha allarmato tutta l’Italia. Infatti il temibile virus del botulino può essere trasmesso anche tramite altri alimenti. Vedi il caso della conserva della nonna, che ha fatto star male un’intera famiglia a Torino. Ma quali sono i cibi a rischio? E i sintomi? E i rimedi? Ne parla Marco Accossato su La Stampa.
Cibi sicuri e cibi non sicuri
Accossato fa un censimento dei cibi a rischio e di quelli sicuri:
Non sono mai stati segnalati casi di botulino legati a carni secche. Prudenza, invece, con gli insaccati artigianali.
Incubazione
Spiega Accossato che
Il periodo di incubazione va in genere dalle 12 alle 48 ore e dipende ovviamente anche dalla quantità ingerita: «Il botulino – ricorda il ministero della Salute in un comunicato – agisce a livello di terminazioni nervose, precisamente dove i nervi si innestano nei muscoli».
Sintomi
Accossato spiega come si può riconoscere una persona affetta da botulismo alimentare
I primi sintomi sono in genere alla vista: palpebre che cadono, disturbi di visione, fino alla difficoltà a deglutire e a respirare.
Rimedi
Accossato spiega che i rimedi ci sono, anche se, non essendo coscienti del pericolo, difficilmente chi cucina tende a rispettarli
Far bollire i barattoli non basta: la tossina clostridium botulinum muore dopo 15 minuti a una temperatura sopra i 120 gradi, ben oltre quella di ebollizione. L’altro problema è che il botulino non ha odore, impossibile quindi capire se una conserva è pericolosa o meno.
