NEW YORK (USA) – I cani altamente addestrati possono fiutare nelle urine dell’uomo il cancro alla prostata, con un’efficacia riscontrabile nel 98% dei casi. Questo è ciò che emerge da uno studio presentato lo scorso 18 maggio in occasione della riunione annuale della American Urological Association a Orlando, in Florida.
“Tale studio ci fornisce un metodo standardizzato di diagnosi che è riproducibile, a basso costo e non invasiva”, specifica l’urologo e autore dello ricerca Gianluigi Taverna, responsabile della Sezione di Patologia Prostatica all’interno dell’Unità Operativa di Urologia di Humanitas, a Milano. “L’utilizzo di cani per riconoscere il cancro alla prostata potrebbe contribuire a ridurre il numero di biopsie inutili”, specifica l’esperto, secondo quanto riportato dal sito WHBL. La ricerca del Dott. Taverna si basa su un precedente studio condotto nel 2010 che ha dimostrato la capacità di un cane di fiutare il tumore alla prostata.
Molti ricercatori hanno riconosciuto le capacità dei cani nel rilevare anche melanomi, tumori alla mammella, ai polmoni, alla vescica e alle ovaie. Per anni, le forze dell’ordine ed i militari hanno usato il fiuto di questi animali per individuare bombe, droga e per rintracciare anche persone scomparse. Questa capacità olfattiva sembrerebbe legata direttamente alla loro fisiologia: mentre gli esseri umani hanno circa cinque milioni di cellule olfattive nel naso, nei cani esse sono circa 200 milioni.