NEW YORK – Coca Cola si arrende ai consumatori e ritocca le ricette di Fanta e Powerade: via i cosiddetti Bvo, gli oli vegetali bromurati, considerati pericolosi per la salute e per questo già vietati in Europa e Giappone, ma utilizzati negli Usa per esaltare aromi e sapori di alcune bevande. La stessa sorte era toccata lo scorso anno alla rivale Pepsi, subissata di richiami da parte delle associazioni di consumatori e infine costretta a rimuovere il controverso ingrediente dal Gatorade.
A fermare il colosso di Atlanta è stata una studentessa diciassettenne del Mississippi, Sarah Kavanagh, che ha lanciato una petizione sulla piattaforma Change.org per chiedere la rimozione dell’additivo.
Ne è nata una battaglia a colpi di clic nella quale Coca Cola si è sempre difesa sostenendo che:
“Tutte le nostre bibite sono sicure, lo sono sempre state, e sono in regola con tutte le normative in vigore nei paesi dove sono vendute. Sicurezza e qualità dei nostri prodotti sono la nostra priorità”
Ma le migliaia di firme raccolte e il precedente della Pepsi hanno infine convinto la rivale di Atlanta a capitolare. I sostituti dei Bvo sono già stati individuati: saccarosio acetato isobutirrico, utilizzato in alcune bibite da più di 14 anni, e estere di glicerolo della resina, usato di solito i chewing gum e bevande.