Una donna incinta su due (47%) non è vaccinata. E una su sei partorisce con il Covid. Questi i dati che emergono dall’indagine Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) in 12 ospedali sentinella su un totale di 404 parti eseguiti nella settimana 18-25 gennaio.
Le parole del presidente Fiaso Giovanni Migliore
“Il rischio, con l’ampia circolazione di Omicron, di avere l’infezione da SarsCov2 durante i 9 mesi, nei quali la donna è più suscettibile, è altissimo e può generare complicanze nella gravidanza, per la salute della donna e del bambino. È necessario insistere – dichiara Giovanni Migliore, presidente Fiaso – sulla necessità di vaccinarsi in gravidanza per prevenire l’infezione e minimizzare rischi di complicanze”.
Il ruolo dei ginecologi
“Il ruolo dei ginecologi è fondamentale per fugare le paure di una donna in attesa”, sottolinea Migliore. Un esempio arriva dall’Asst Spedali Civili di Brescia che è, dall’inizio della pandemia, hub per la gestione dei parti Covid per tutta la Lombardia orientale.
Per questo “la percentuale di parti Covid nel nostro Ospedale è ancora più alta della media nazionale: il 25% delle puerpere nella settimana del 18-25 gennaio era positiva al tampone. L’esperienza maturata grazie alle oltre 3000 madri che hanno scelto la nostra struttura nel 2021, ci ha permesso di strutturare percorsi dedicati per garantire la sicurezza di madri, bambini e operatori – sottolinea il Direttore Generale della ASST Spedali Civili di Brescia, Massimo Lombardo -. Ci preoccupa il dato delle donne in attesa che hanno deciso di non vaccinarsi: la profilassi vaccinale è sicura per la madre e per il bambino, protegge entrambi durante la gravidanza e difende il bambino dal virus anche dopo la nascita. Vaccinarsi è il primo regalo che una madre può fare a suo figlio”.