“I numeri della diffusione di questi prodotti tra donne immigrate sono impressionanti. Secondo dati di uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità, il 40% di quelle sotto i 35 anni e 36% sopra quell’età ne fa uso. E spesso cospargendo tutto il corpo e regolarmente per anni”, spiega il direttore del reparto Contraffazione dell’Aifa, Domenico Di Giorgio. Ottenere ”maggiore accettazione sociale e più facilità nel trovare lavoro”, spiega Di Giorgio, sono le ragioni che spingono donne di colore colpite da questa sorta di ‘sindrome di Michael Jackson‘, che non possono accedere a interventi chirurgici, a fare incetta di questi mix a base di cortisonici e mercurio “che causano danni alla pelle e all’intero organismo”. Motivo per il quale, negli ultimi 12 mesi sono stati intensificati i controlli alle dogane aeroportuali e navali e sono cresciuti esponenzialmente i sequestri: “Se ne registrano almeno tre a settimana solo all’Aeroporto di Fiumicino, uno dei più attivi”, aggiunge Di Giorgio. Si va da piccoli stock di circa 100 pezzi nascosti tra i vestiti, in valigia, a maxi sequestri come quello avvenuto un mese fa ad opera della Guardia di Finanza al porto di Ancona, dove sono state ritrovate 46.200 confezioni illegalmente importate.