ROMA – Crestor, Nexium… Scarseggiano 300 farmaci: venderli all’estero rende di più. Esiste purtroppo una lunga lista di farmaci, utili e molto prescritti, che sono praticamente irreperibili nelle farmacie italiane. Non perché non siano prodotti a sufficienza, non perché vadano a ruba fino a esaurimento scorte: in realtà, finiscono nei mercati esteri, specie quelli del nord Europa perché lì possono approfittare di prezzi più alti anche del 20/30%. Di quali farmaci parliamo? Sono almeno 300, Michele Bocci su Repubblica fornisce qualche esempio dei più noti sul mercato.
Ogni Stato contratta un prezzo diverso con sul farmaco con l’industria ma non c’è nessuna legge che faccia divieto al distributore di esportarlo all’estero (si dice “parallel trade”). I produttori accusano i distributori, i farmacisti l’industria, i distributori i farmacisti e viceversa: in questo scarica-barile si distinguono però gli pseudo-grossisti, farmacie cui le Regioni hanno concesso la licenza di distribuire.