Decreto Sanità è legge. Senato vota la fiducia: 181 sì, 43 no, 23 astenuti

Decreto Sanità è legge. Senato vota la fiducia: 181 sì, 43 no, 23 astenuti (Foto LaPresse)

ROMA – Il decreto legge sulla Sanità ha ottenuto il voto di fiducia dal Senato. Il testo è stato approvato con 181 sì, 43 no e 23 astenuti. La Camera dei Deputati aveva già approvato la fiducia il 18 ottobre scorso con 380 sì, 85 no 15 astenuti. Il testo non ha subito modifiche tra l’approvazione alla Camera e quella al Senato.

 Renato Balduzzi ha dichiarato che “il decreto sanità ora è legge e ha una sua autonomia” e la ripresa dell’esame del ddl omnibus ‘Fazio’ non servirà per ”modificare il decreto ma potrà contenere alcune disposizioni aggiuntive” che potranno contribuire ”a migliorare il percorso normativo”. Il ministro della Salute ha poi ribadito che il prossimo provvedimento non ”modificherà il decreto, io a questo gioco non ci sto”.

Il ministro della Salute ha poi ribadito che il prossimo provvedimento non ”modificherà il decreto, io a questo gioco non ci sto”.

Il primo a contestare il decreto è Ignazio Marino, senatore del Pd: “Non posso votare una riforma della sanità a costo zero. Una riforma in cui si garantisce per legge ai cittadini ciò che non si può mantenere: questo decreto infatti non stanzia un euro per l’apertura di ambulatori medici 24 ore al giorno 365 giorni all’anno, rendendo fin dall’inizio questa auspicabile innovazione lettera morta”.

Marino ha aggiunto: “La Toscana ha 40 strutture di questo tipo che non coprono nemmeno tutto il territorio e investe 16 milioni di euro all’anno per sostenere questo sistema. Il ministero della Salute dovrebbe spiegarci come potrà realizzare tutto questo senza un euro in più, mentre la legge di stabilità prevede almeno un miliardo di euro di ulteriori tagli al Fondo Sanitario Nazionale, che si aggiungono ai 21 miliardi già sottratti in questi ultimi anni”.

”I pronto soccorso – conclude Marino- saranno ancora l’unica possibilità per le richieste degli italiani che di notte e nel weekend non sapranno dove andare, anche per patologie minori come una influenza con la febbre alta o una orticaria. Stimo il presidente del Consiglio Monti e il suo impegno nazionale e internazionale per portarci fuori dalla crisi economica più drammatica che il nostro Paese, insieme al resto del mondo, abbia vissuto dal 1930. La mia non è una decisione contro Mario Monti ma contro una riforma che rimarrà soltanto un annuncio”.

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