
DUBAI – Si chiama “Your Weight in Gold” (il tuo Peso in Oro): รจ un programma del governo di Dubai per combattere l’obesitร dilagante negli Emirati Arabi, dove il boom del petrolio ha inondato di ricchezza l’intera area negli ultimi trent’anni, spingendo la popolazione a vivere di rendita, adagiata nelle comoditร del Pil pro-capite piรน alto del pianeta. Poca attivitร + ricchezza = epidemia di obesitร .
Quindi la contromossa di Dubai รจ: un grammo per ogni chilo perso in un mese. Il programma, partito a luglio 2013, prevede campi di fitness e controllo medico per chi si sottopone alla cura.
Il bilancio del primo mese – comunica il Comune di Dubai – รจ stato di 16,872 kg d’oro distribuiti a 3.224 “concorrenti”.
I premi hanno seguito un criterio progressivo. Per quelli che hanno perso fra 1 e 5 kg la ricompensa รจ stata di un grammo d’oro per ogni kg perso. Per ogni kilo perso oltre i 5 Kg, 2 grammi d’oro per ogni kg. Per i kili persi oltre i 10 kg, il premio sale a 3 grammi d’oro a kilo.
Ventinove persone hanno perso piรน di 15 kg. Cinque hanno perso piรน di 20 kg e una ha perso piรน di 26 kg: รจ il “vincitore”, il siriano Akmed Al Shiekh, che in un mese รจ passato da 146 a 120 kg, incassando in cambio 63 grammi d’oro.
Una buona parte del merito di tutto ciรฒ ce l’ha il Big Mac: gli Emirati non hanno retto l’impatto con i fast food. Scrive Agnese Manganaro sul Sole 24 Ore:
“(nel 1979, ndr) mentre l’Iran รจ travolto dalla Rivoluzione islamica, ad Abu Dabi spunta il Satana americano sotto forma di panino: apre il primo fast food. ยซร da allora che lo stile di vita รจ cambiato – ricorda Alom – prima qui tutti camminavano di piรน e mangiavano meno, da allora sono diventati piรน sedentari, sempre piรน seduti in macchina, sempre piรน junk food in boccaยป. Dal 1979, numeri alla mano, fra emiratini e cheeseburger รจ stato grande amore: in quarant’anni i 19 fast food del Paese (reame di 5 milioni di abitanti saliti a 7 negli ultimi anni solo grazie agli immigrati) hanno avuto 100mila clienti, nel 2012 gli Emirati sono in cima alla lista dei 34 paesi per consumo di cibo spazzatura secondo un rapporto Bloomberg.
[…] Il rischio obesitร , prima appannaggio e cruccio degli Stati Uniti d’America e in particolare dei coniugi Obama – lei che spinge sul biologico, lui che cerca di far quadrare la storica riforma sanitaria – รจ diventato un problema degli sceicchi e puรฒ costare ai sei paesi del Gulf Cooperation Council 68 miliardi di dollari all’anno da qui al 2022, quasi il doppio della spesa nel 2013, calcola uno studio di Booz & Co del dicembre scorso. Per essere ancora piรน chiari: l’equivalente del 4,5% dell’attuale Pil. Insomma in questi decenni l’America ha esportato il panino con cetriolino e fantasottiletta che meglio non poteva: oggi cinque dei sei paesi del Golfo sono nella top ten mondiale per tassi di diabete (fonte Frost &Sullivan)”.
