
ROMA – La Camera conferma la fiducia al governo sul dl Droga. I sì sono stati 335, 186 i no. Con il voto della Camera, il governo Renzi incassa la sua settima fiducia. Le prime due, quelle programmatiche, le aveva ottenute il 25 febbraio scorso.
Il testo del decreto legge sulle tossicodipendenze, presenta varie novità rispetto al dl 36/2014, il cosiddetto dl Lorenzin. Nella parte relativa agli stupefacenti, la cui decretazione d’urgenza era stata dettata dalla sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la legge Fini-Giovanardi, oltre ad essere reintrodotte e rimodellate le distinzioni tra droghe leggere e pesanti, con il ricollocamento della marijuana nel primo gruppo, spicca la riduzione di pena per il piccolo spaccio a 4 anni, escludendo di fatto la reclusione in carcere.
Inoltre, il reato non distingue tra droghe leggere e droghe pesanti, ma sarà compito del giudice graduare l’entità della pena in base alla qualità e quantità della sostanza spacciata.
Altra novità è che vengono reintrodotti i lavori di pubblica utilità nel caso di condanna ed è prevista la riduzione di sanzioni e l’irrilevanza penale per l’uso personale.
Completamente riscritto, poi, l’articolo sull’utilizzo off label, ovvero fuori indicazione, dei farmaci, tramite un emendamento dei relatori di maggioranza Vargiu (Sc) e Ferranti (Pd) che raccoglie molte delle osservazioni fatte, in Commissioni riunite, da maggioranza e opposizione. La nuova versione, infatti, non prevede l’obbligo di sperimentazione da parte dell’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa) e offre un’ ampia possibilità di accesso a farmaci più economici rispetto a quelli utilizzati per le stesse cure secondo le indicazioni terapeutiche previste dal bugiardino.
“Dopo anni – ha spiegato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin – siamo riusciti a fare una norma equilibrata rispetto ai farmaci off label, che non tradisce i brevetti e il diritto di impresa sui farmaci ma garantisce al contempo uno strumento per dare accesso ai farmaci a più ampie fasce della popolazione laddove ci siano i requisiti di sicurezza.
La norma prevede di aprire all’Agenzia italiana del farmaco l’accesso a quei farmaci non registrati per una determinata prescrizione laddove ci sia evidenza di efficacia. E’ anche poi contemplato il caso di ipotesi di cartelli tra aziende”.
