ROMA – In Italia una donna su quattro soffre di dolore pelvico cronico, un dolore costante che si protrae per almeno sei mesi nella zona delle pelvi, ovvero quell’area interna circoscritta dalle ossa che compongono il bacino e che accoglie non solo gli organi dell’apparato riproduttivo, ma anche quelli dell’apparato urinario, gastroenterico, muscolo-scheletrico e nervoso.
Questo disturbo può avere conseguenze sull’umore e sulla intimità di coppia della donna, ma spesso ci vuole del tempo perché chi ne soffre si decida a farsi visitare da un medico.
I TIPI DI DOLORE – Il dolore pelvico può essere acuto o cronico, spiega il Corriere della Sera. Nel primo caso si tratta di un dolore transitorio, come le classiche fitte legate per esempio alla stitichezza o al ciclo mestruale. Nel secondo caso dura per più di sei mesi. All’inizio è lieve, ma con il passare del tempo aumenta di intensità.
LE CAUSE – Diverse le cause che possono portare al dolore pelvico, come spiega il Corriere della Sera:
I SINTOMI – Il sintomo classico è il dolore a barra sopra il pube: un crampo violento e improvviso, oppure sordo e continuo, che si può irradiare alla coscia e al fianco o alla zona lombare, simulando una colica renale.
In alcune donne si presenta sotto forma di vulvodinia, cioè una sensazione dolorosa localizzata ai genitali esterni. Possono essere presenti anche disturbi urinari, come urgenza e minzioni frequenti.
LA DIAGNOSI – Solitamente la diagnosi avviene ad esclusione: si indagano le possibili patologie a carico di ogni organo pelvico, le si esclude fino ad arrivare alla probabile causa. Tra gli esami a cui si ricorre più di frequente ci sono la radiografia e l’ecografia dell’addome, ma anche la citologia urinaria, la cistoscopia e l’uroflussogramma se si ipotizzano problemi urologici,
LE CURE – Diversi i farmaci che possono aiutare le donne che soffrono di dolore pelvico: