
Donne (e uomini) avvertiti, la dieta non basta, ci vuole esercizio fisico per essere anti age
Donne di successo. Paola Baggiani, nutrizionista – dietologa, socia fondatrice dell’Associazione italiana Donne Medico, (sezione fiorentina).
Nata a Pisa ma fiorentina di adozione, si è specializzata in Scienza dell’Alimentazione. 30 anni di attività, relatrice a vari congressi nazionali ed internazionali e, come cita spesso, sostenitrice del fatto che “i migliori dottori del mondo sono il Dr. Dieta, il Dr. Quiete e il Dr. Gioia”, alla Jonathan Swift.
Ha risolto con successo molti casi clinici di obesità e di numerose patologie; disturbi del comportamento alimentare e non ultimo si occupa anche di medicina anti-aging e nutrigenomica. In questi lunghi periodi di crisi e ansia sociale, dovuta prima al Covid ed poi ai teatri di guerra, i problemi legati alla cattiva alimentazione sembrerebbero aumentati.
Le chiediamo di parlarci della sua esperienza
La salute si gioca a tavola! La corretta alimentazione è fondamentale per una buona qualità di vita e per invecchiare bene. Una sana Alimentazione oggi, diversamente dal passato, dove si tendeva solo a correggere le carenze, significa promozione di salute, longevità, prevenzione dalle malattie cardiovascolari, degenerative e dai tumori, e infine sostenibilità ambientale.
In tanti anni di esperienza lavorativa si è rafforzata sempre di più in me la consapevolezza del ruolo svolto dalla corretta nutrizione nella protezione della salute. Le raccomandazioni da seguire per un’alimentazione equilibrata si basano sul modello mediterraneo, modificato e reso più idoneo agli attuali stili di vita, che privilegia il consumo di carboidrati complessi integrali, limitando quelli raffinati a più alto indice glicemico; il consumo di verdura, frutta, pesce e carni bianche.
Fondamentale il controllo di sale e zuccheri semplici e di grassi saturi. Infine è utile la pratica di un’attività fisica costante. Fondamentale è l’educazione alimentare fatta da personale competente come il medico dietologo e non in modo superficiale come spesso avviene attraverso i media.
Sono in aumento i casi di anoressia, (anche maschile), spesso legati a problemi psicologici e/o di rapporto con la madre: come possiamo affrontarli per non vedere degenerare in veri e propri disturbi gravi, quello che all’inizio può sembrare una semplice “questione estetica”?
L’anoressia è una patologia che aggredisce in modo subdolo, appartiene ai disturbi alimentari come la bulimia e il Binge eating e colpisce soprattutto le giovani donne anche se negli ultimi anni si è diffusa anche nel sesso maschile. Caratterizzata da un marcato calo di peso, una forte paura di ingrassare e da una alterata percezione corporea.
Nella nostra società basata su canoni di bellezza che vediamo su Tv e social, è molto difficile prevenire i disturbi alimentari. È importante educare i più giovani sia da un punto di vista psicologico su tutto ciò che ha a che fare con la percezione del proprio corpo; sia da un punto di vista nutrizionale per educare ad una sana alimentazione, ma anche ad un equilibrato rapporto con il cibo. Fondamentale è la diagnosi precoce e il trattamento interdisciplinare.
Ci sono diete che risolvono davvero il problema dell’obesità senza far sì che i chili persi dopo un certo periodo possano essere ripresi, magari riportando la persona ad un peso anche maggiore di quello iniziale?
Sono da evitare tutti gli approcci scorretti, le scorciatoie pericolose (come le diete iperproteiche spinte, diete monocibo, diete che escludono intere classi di alimenti basate su inaffidabili test per intolleranze alimentari, ecc.). É falsa l’idea che si possa risolvere il problema del peso con una “pillola” miracolosa, o affidandosi a “maghi“ del dimagrimento!! Resta fondamentale un approccio di dieta con un professionista competente, che consenta un calo di peso graduale ed equilibrato, basata sul modello mediterraneo; inoltre può essere importante il sostegno psicologico.
Mangiare è una gioia, ma anche una “compensazione”. Dr. Freud ne avrebbe da dire a riguardo … Ma Paola Baggiani, cosa ne pensa? Si dice per esempio che la carenza di amore chiami l’aumento di zuccheri. O no?
Le nostre emozioni sono profondamente implicate nel tipo di rapporto che instauriamo con il cibo, mangiare non è solo frutto di un bisogno fisico dato dalla sensazione dell’appetito e dall’istinto di sopravvivenza.
È per questo che esiste la fame emotiva, la dipendenza dal cibo, la mancanza di autocontrollo. E in questi momenti di incertezza e di paura, … una tavoletta di cioccolato fondente perché no? Ha un ottimo effetto antidepressivo, perché contiene triptofano precursore della serotonina, il cosiddetto ormone della felicità.
Sembra che la guerra – ahinoi – non si fermerà facilmente. Ma, invece, una dieta per fermare il tempo, esiste?
Negli ultimi anni ha avuto grande importanza e rilievo la medicina Anti Aging che combatte tutti i processi che hanno a che fare con l’invecchiamento: inestetismi cutanei, (rughe, macchie), perdita di massa muscolare, degenerazione della capacità cognitiva.
Nel contesto dell’Anti Aging l’alimentazione svolge un ruolo potentissimo per curare e soprattutto prevenire i fenomeni di degenerazione; la dieta anti Aging ha lo scopo di migliorare la lunghezza e qualità della vita. Un punto comune dei vari approcci a tale dieta è la restrizione calorica (di circa un 30%) intesa come assunzione di alimenti a bassa densità calorica; al contrario ricchi di antiossidanti, polifenoli, fibre, poveri di additivi e contaminanti chimici.
Alimenti da preferire sono olio d’oliva, salmone, semi di Chia, noci e frutta secca, cereali integrali e pseudocereali come quinoa, amaranto, grano saraceno, tutte fonti di vitamine e omega 3 con proprietà antiossidanti e antiinfiammatorie.
La dieta Antiaging è vincente se è affiancata da una regolare attività fisica che aiuta a eliminare le tossine.
