NEW YORK – Via il Dottor Oz dalla Columbia University, dove il medico più famoso della tv insegna e opera in qualità di chirurgo cardiotoracico. A chiederne l’espulsione sono stati i suoi stessi colleghi che non gradirebbero certi consigli dispensati dal guru ai suoi telespettatori. Ma il prestigioso ateneo non ha raccolto la polemica e ha anzi sostenuto la libertà di espressione dei suoi specialisti all’infuori dei loro ruoli istituzionali. A favore di Oz si è schierato nientemeno che il regista David Lynch, che su Twitter ha scritto: “Cari amici, penso che il dottor Oz sia una grande persona e un gran dottore e io lo appoggio al 100%”.
Tutto è nato da una lettera spedita a metà aprile al preside di facoltà: 10 docenti chiedevano l’espulsione del dottor Mehmet Oz. Stando a un sondaggio almeno altri mille in tutta l’America sarebbero d’accordo con la petizione. Motivo? Nel suo Dr Oz Show avrebbe dispensato consigli e avallato teorie non supportate dalla comunità scientifica. Evidente poi, secondo i medici della Columbia, sarebbe il conflitto di interessi in quanto il dottor Oz pubblicizza nel corso della sua trasmissione determinati prodotti e alimenti, traendone profitto economico grazie ad accordi con le aziende del settore.
Il suo programma tradotto e trasmesso ormai quasi in tutto il mondo, propone uno schema consolidato: ad ogni puntata il dottor Oz analizza un caso, spesso legato alla perdita di peso, dispensa consigli utili e presenta alternative per raggiungere gli obiettivi prefissi. Ma per i medici della Columbia solo il 46% delle teorie professate dal dottore si fondavano su basi scientifiche, mentre il 15 per cento addirittura contraddicevano il pensiero scientifico prevalente.
Tra i casi più eclatanti che lo hanno trascinato anche in tribunale ricordiamo i chicchi di caffè verde, i cui benefici non sarebbero stati ancora scientificamente provati. E gli alimenti geneticamente modificati, fortemente sconsigliati dal Dottor Oz perché ritenuti dannosi per la salute. Ma ricerche scientifiche attestano il contrario, replicano i colleghi.
