
ROMA – La prima cosa da fare se si sospetta un contagio da virus Ebola รจ misurare la febbre. Due o tre volte al giorno, il minimo, e se si supera la soglia dei 38,6ยฐ si entra nell’allarme. Questa la profilassi per individuare l’eventuale contagio, come accaduto per l‘infermiera di Madrid ricoverata d’urgenza in Spagna.
Andrea Nicastroย sul Corriere della Sera spiega:
“Secondo gli studiosi, un malato di Ebola รจ contagioso solo durante la fase sintomatica. Ma quando il 30 settembre la febbre ha cominciato a salire, il virus poteva giร trasmettersi? Solo ieri, con la febbre ormai abbondantemente sopra i 38,6 gradi รจ scattato il ricovero e le vere misure precauzionali.
Comโรจ arrivata al pronto soccorso dellโospedale di Alcorcon? In metrรฒ? In auto? In taxi? Perchรฉ ha scelto quellโospedale e non il suo, il Carlo III? Ad Alcorcon, alcuni sanitari dicono che la malata europea numero uno non รจ stata accolta con precauzioni particolari. Al Carlo III, invece, cโรจ chi critica lโattrezzatura anti contagio sostenendo che guanti e tuta sono legati da un sistema poco pratico di nastri adesivi”.
Il ministero della Sanitร spagnolo spiega che le persone sotto osservazione sono 34:
“Trenta sono i colleghi dellโinfermiera che accudirono il missionario malato. A loro vanno aggiunti il medico e i due infermieri del pronto soccorso di Alcorcon. Ultimo, ma forse quello a maggior rischio, il marito della donna. La lista perรฒ potrร allungarsi nelle prossime ore per includere tutti coloro che sono entrati a contatto con la malata europea numero uno dal 30 settembre, quando in ferie, aveva solo poche linee di febbre”.
