
ROMA – Aumentano i casi di epatite A e gli esperti puntano il dito contro i frutti di bosco. Sia in Italia che in Europa gli esperti lanciano l‘allarme contagi. Sono tra marzo e maggio 2013 i casi di epatite A sono aumentati del 70% rispetto allo stesso periodo del 2012. L’Istituto Superiore di Sanità lavora per determinare con certezza la causa dei contagi, ma tra i responsabili vi sono anche i frutti di bosco congelati ed importati da paesi esterni all’Europa.
Rita Ciccaglione, dell’Istituto Superiore di Sanità , spiega: “Stiamo lavorando per raccogliere i dati definitivi da tutte le Regioni e per determinare con certezza la causa dei contagi”. Più di qualche sospetto lo hanno destato appunto i frutti di bosco. I focolai della malattia, segnala il ministero, sono in aumento in tutta Europa a causa di due cluster, il primo che ha coinvolto 85 pazienti dei Paesi Nord-Europei presumibilmente legato al consumo nei gelati di questi frutti congelati di importazione extra Ue e l’altro segnalato in 35 turisti di ritorno dall’Egitto.
Anche in almeno un caso di famiglia infetta in Italia, scrivono gli esperti del ministero, i probabili responsabili erano proprio i frutti di bosco congelati, originari di paesi esteri (Bulgaria, Polonia, Serbia e Canada). Altri casi si sono verificati in turisti stranieri che avevano soggiornato nel nord Italia, oltre che in persone tornate da viaggi in Egitto. Questo ha spinto il ministero a diramare la circolare alle Regioni, chiedendo di segnalare entro 48 ore all’Istituto Superiore di Sanità eventuali nuovi casi accertati.
Tra tutte le forme di epatite la A è’ probabilmente la meno preoccupante, ma l’allerta è d’obbligo. Come spiega anche il sito Epicentro dell’Iss, il decorso della malattia è quasi sempre benigno e spesso asintomatico, soprattutto nei bambini, mentre l’infezione uccide nello 0,3% dei casi che sale all’1,8% sopra i 50 anni. Fondamentale, spiegano gli esperti, è l’igiene del cibo che si consuma, soprattutto quello non cotto che dovrebbe essere almeno ben lavato.
