La ricerca è stata condotta da Zachary Kaminsky, psichiatra della Johns Hopkins University School of Medicine a Baltimora. I geni in questione si chiamano TTC9B e HP1BP3 e di loro si sa solo che sono importanti per l’ipotalamo, il centro neurale che regola l’umore. Il 15% delle donne è a rischio depressione e questo rischio si moltiplica sette volte in gravidanza. La depressione post-partum può interessare fino al 18% di tutte le neomamme e fino al 35% delle neomamme tra le donne con precedenti diagnosi di disturbi dell’umore.
Condizioni di stress, disagio familiare, assenza di supporto da partner e parenti dopo il parto possono essere tutti fattori scatenanti. Si pensa ci sia anche di mezzo lo stravolgimento ormonale che segue al parto, con caduta a picco dei livelli di estrogeni nel corpo materno. Ma non ci sono spiegazioni conclusive, né, per il momento, test predittivi validi e basati su marcatori molecolari e genetici. Gli esperti hanno eseguito un’analisi a tappeto su tanti geni isolati da campioni di sangue di 52 gestanti ed hanno isolato TTC9B e HP1BP3 riscontrando che questi sono alterati nelle donne che, dopo il parto, presenteranno i segni di depressione.
L’alterazione dei geni in gravidanza permette di predire con una certezza dell’85% se le gestanti svilupperanno il disturbo. Secondo lo psichiatra Usa la scoperta potrebbe permettere di far luce sulle basi biologiche della depressione post-partum, andando a vedere in che modo i due geni influenzano il funzionamento del ”centro regolatore dell’umore”.