
Fase 2, decalogo Ordine dei medici: le regole per evitare il contagio (foto ANSA)
ROMA – “Il rischio di contagio permane alto perché il virus è ancora presente e i contatti tra le persone aumenteranno. La pandemia è ancora in corso”.
A sottolinearlo l’Ordine dei medici di Torino, che ha stilato un decalogo per affrontare “in sicurezza” la fase 2.
In primo luogo, spiegano i medici torinesi, “tutte le misure protettive del lockdown devono essere messe in pratica scrupolosamente: fare la spesa uno per famiglia, indossare mascherine di protezione individuale, rispettare la distanza di almeno 2 metri tra le persone, lavarsi frequentemente le mani in modo appropriato, non toccare con le mani bocca, naso e occhi, mantenere l’igiene degli oggetti con cui si viene a contatto.
È consigliato cambiare le scarpe quando si entra in casa e limitare gli spostamenti e le visite ai congiunti solo alle necessità inderogabili”.
In particolare, si precisa che “le misure protettive devono essere adottate contemporaneamente (sia-sia) e non in reciproca alternativa (o-o)”.
Ed ancora: “La possibilità di spostarsi, di avere relazioni lavorative, di frequentare parchi e aree extraurbane, utilissima per riprendere le attività fondamentali e migliorare lo stile di vita, deve sempre avvenire in assoluta sicurezza.
È dunque vietato in modo assoluto formare assembramenti, gruppi o, peggio, intraprendere attività comuni conviviali, compresi picnic e simili”.
I medici torinesi ricordano poi che “la componente affettiva ed emozionale non allontana i rischi.
È chiaro che per i nonni è meraviglioso poter riabbracciare i nipoti, ma questo non diminuisce la potenziale reciproca contagiosità e altrettanto vale per qualsiasi altra forma di contatto fisico”.
Quindi, norme note come “mantenere il distanziamento all’interno dei negozi e sui mezzi di trasporto, ma anche nell’attesa e nell’accesso; evitare di parlare senza mascherina durante la vendita e la preparazione di generi alimentari, evitare di toccare senza guanti maniglie di locali pubblici, tasti di bancomat e simili. La mascherina ‘a mezz’asta’ non serve a nulla”.
L’Ordine dei medici torinesi, ribadisce, infine, che “l’assenza di sintomi non significa non essere portatori del virus. Ad oggi è praticamente impossibile per le persone avere dati sicuri sulla propria suscettibilità o contagiosità per il Covid-19.
I test sierologici attualmente disponibili in commercio non danno la patente di immunità e dunque non giustificano per il singolo deroghe alle regole di protezione”. (fonte AGI)
