ROMA – La febbre nei bambini spaventa i genitori. Ma sotto i 38° può essere una temperatura nella norma. Dipende anche da quale termometro si usa per misurarla. In ogni caso, avvertono gli esperti, l‘antipiretico va evitato sotto i 38,5°.
Se la febbre viene misurata sotto l’ascella, in bocca o nel retto una temperatura fino a 37,2° è nella norma. Se si misura nell’orecchio o all’inguine lo è fino a 37,7°. La febbre, poi, va abbassata se dura da qualche giorno, perché può portare alla disidratazione del piccolo.
Solo se il bambino soffre di epilessia o di convulsioni febbrili si possono dare gli antipiretici con 38°. Ma quando si misura la febbre bisogna stare attenti a non farlo dopo che il bambino ha fatto lunghi pianti o sforzi.
Per quanto riguarda i termometri, quelli digitali o elettronici sono molto affidabili, soprattutto per la misurazione sotto l’ascella, consigliata dai pediatri. Quelli ai raggi infrarossi funzionano senza contatto: basta dirigere a qualche centimetro di distanza il puntatore verso la fronte del bambino per qualche secondo. Altrettanto veloci e tutti precisi sono quelli timpanici e frontali a sensore.
Gli antipiretici per i bambini sono due: l‘ibuprofene, antinfiammatorio non steroideo o fans, e il paracetamolo, antipiretico analgesico. L’ibuprofene può trovare in sospensione orale o supposte, il paracetamolo in sciroppo, supposte o gocce. Bisogna ricordare che vanno somministrati in base al peso del bambino, e non all’età.
In linea generale gli esperti consigliano le formulazioni che si prendono per bocca. Bisogna stare molto attenti a non esagerare con le dosi: gli effetti da sovradosaggio possono essere seri, come necrosi epatica per il paracetamolo e danno renale, intestinale e disturbo della coagulazione per l’ibuprofene.
Le spugnature di acqua fredda non servono e possono anche essere fastidiose. Da evitare assolutamente quelle con l’alcol, che possono essere dannose.
Se dopo due giorni di trattamento la febbre non si abbassa è meglio portare il bambino al pronto soccorso.
