LONDRA – Nessuna correlazione tra i due lotti di vaccino antinfluenzale Fluad della Novartis ed i venti decessi sospetti di anziani segnalati all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). A scagionare il Fluad è stato il Comitato per la farmacovigilanza dell’Agenzia Europea per il Farmaco (Ema), che ha appunto indicato come non vi sia alcun rapporto con le morti segnalate. L’Ema invita dunque a continuare le vaccinazioni e riconosce all’Aifa la correttezza dell’azione di sospensione precauzionale.
Il caso scoppia il 27 novembre quando l’Aifa in via cautelativa impone il blocco di due lotti del vaccino antinfluenzale Fluad, in seguito alla segnalazione di alcuni decessi dopo la vaccinazione. La valutazione del nesso di causalità, spiega l’Aifa,
”sta evidenziando che la maggior parte dei casi risulta non correlabile al vaccino per la presenza di cause alternative che possono spiegare l’evento, mentre i rimanenti casi esaminati non sono sufficientemente documentati”.
Per il presidente dell’Aifa, Sergio Pecorelli,
”adesso è importante ripristinare un clima di fiducia nelle vaccinazioni per evitare le conseguenze negative dell’influenza nei soggetti a rischio e negli anziani. Dopo un’attenta valutazione di tutte le evidenze disponibili, il Comitato valutazione dei rischi per la farmacovigilanza riunito presso l’Ema a Londra, ha concluso che non esiste alcun nesso causale tra i vaccini Fluad e gli eventi avversi segnalati in questi giorni”.
L’aumentata frequenza di segnalazioni avverse, spiega Pecorelli,
”risente certamente dell’impatto mediatico su operatori sanitari e cittadini dei primi casi inseriti nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza, che hanno determinato il divieto di utilizzo a scopo cautelativo di due lotti adottato dall’AIFA”.
L’esito delle prime analisi effettuate sui vaccini Fluad appartenenti ai lotti bloccati (143301 e 142701) è infatti stato completamente negativo ed i risultati dei test, rileva Pecorelli, ”hanno confermato la sicurezza di questo vaccino”.
Si attendono ora i test rimanenti ai quali sta lavorando l’Istituto superiore di sanità (test di sterilità e di tossicità anormale) e che termineranno tra circa tre settimane. Tuttavia, ”le caratteristiche dei decessi riportati, sembrano già escludere – anticipa Pecorelli – una contaminazione da microrganismi”.
Sgombrato il campo dai timori, anche l’Aifa torna dunque a ribadire l’importanza della vaccinazione antinfluenzale:
”Chi non si è ancora vaccinato contro l’influenza dovrebbe farlo adesso. La campagna vaccinale, avviata a metà ottobre – ricorda – si concluderà a fine dicembre”.
Secondo i più recenti dati Influnet, i casi di sindromi influenzali stimati nella settimana 17-23 novembre 2014 sono circa 54.000, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 238.000: siamo ancora lontani dal picco influenzale, anche per via delle temperature ancora miti di queste settimane, rileva l’Agenzia, e questo è appunto il momento giusto per l’immunizzazione. Da qui l’invito a
”tutti i soggetti, in particolare quelli a rischio, a sottoporsi alla vaccinazione per evitare di andare incontro alle complicanze dell’influenza, che ogni anno causano circa 8.000 decessi in Italia, in particolare negli over 65 anni”.