ROMA – nNelle farmacie italiane dilagano i test genetici da banco “fai da te”. Come scrive Michele Bocci su Repubblica
“Chiunque può comprare sotto casa un tampone che si striscia all’interno della guancia e scoprire così vari aspetti del suo futuro: come il rischio di avere l’osteoporosi o un’intolleranza, di ingrassare o di vedere la pelle invecchiare prematuramente”.
“Ad usare questi test sono persone alla ricerca di informazioni sul loro domani che non hanno voglia di passare da un medico o da uno specialista di genetica. I laboratori di genetica hanno capito il business e si stanno adeguando: Geneticlab di Pordenone è uno dei laboratori privati più importanti in Italia, e ha stretto un accordo con i circa 1.000 punti vendita. ‘Diamo ai farmacisti la possibilità di fornire un servizio in più ai propri clienti’, spiega Andrea Fabbri, l’amministratore delegato”.
“E’ uno degli esami più discussi quando svolto in farmacia. In pochi lo offrono, tra questi la Gentras di Prato, che rifornisce le farmacie comunali fiorentine. Da poco ha inventato un kit destinato ai dentisti. Serve a valutare lapredisposizione dei loro assistiti alle malattia paradontale”.
“Il boom dei test genetici svolti fuori dagli ospedali non piace ai genetisti, che temono una giungla senza regole. La genetica è un’arma potentissima, in grado di dire alle persone se rischiano patologie molto importanti, come il tumore o l’alzheimer, ma, avvertono gli esperti, va maneggiata con cura. ‘Nella maggior parte dei casi le analisi offerte nelle farmacie sono delle bufale – dice Walter Ricciardi del Gemelli, coordinatore di Genisap, la rete italiana per la genomica in sanità pubblica – Dobbiamo evitare una deriva che porti alla vendita indiscriminata di test e analisi genetiche di vario tipo. Senza controlli sulla qualità, senza un rapporto adeguato con i pazienti. In questo settore c’è un vuoto legislativo che deve essere colmato. Queste prestazioni generano ansie, oltre che dare origine a spese e accertamenti inutili”.
“In farmacia un test di base, ad esempio per scoprire se si è intolleranti al lattosio, costa dai 50 ai 100 euro. Per quello di paternità ce ne vogliono 450. ‘Le istituzioni e i professionisti devono muoversi per imporre nuove regole – conclude Ricciardi – Ci stiamo organizzando per questo'”.