BERLINO – In Germania è in vendita un test del sangue in grado di diagnosticare la sindrome di Down del bimbo durante la gravidanza. Il nuovo prodotto, dal 20 agosto sul mercato, ha suscitato una vibrante polemica, nel Paese, che ha coinvolto il mondo dell’associazionismo, quello religioso e il governo. Il delegato alla tutela dei disabili del Bundesregierung, Hubert Hueppe, ha infatti chiesto che il test venga vietato, perché viola i diritti umani. La casa farmaceutica che lo produce, LifeCodexx, ha invece annunciato che il test è a disposizione in circa 70 studi medici e cliniche di Germania, Austria, Liechtenstein e Svizzera. A sottoporvisi possono essere ”esclusivamente le donne che si trovano alla dodicesima settimana di gravidanza, e oltre laddove si ritiene che vi sia un alto rischio di trisomia per il nascituro”.
”Non riesco a capacitarmi del fatto che con questo test si sia trovata una nuova strada per discriminare i disabili”, ha detto Hueppe. ”Le persone affette dalla sindrome di Down vengono così discriminate nel loro diritto alla vita”. Già oggi, ha sottolineato il delegato, il 90% dei genitori che ricevono una diagnosi del genere durante la gravidanza sceglie la strada dell’aborto. Un test che semplifichi ancor di più le cose di contro canto complicherebbe la vita a chi decide di tenere un bambino down: ”Dovranno addirittura giustificarsi – ha detto Hueppe – della loro scelta di metterli al mondo”.