BOLOGNA – L’influenza aviaria ora contagia l’uomo. Un caso confermato ed un caso sospetto sono stati registrati in uno degli allevamenti di galline ovaiole di Mordano, in provincia di Bologna. Dopo l’epidemia del virus H7N7 tra gli animali, con migliaia e migliaia di galline abbattute negli allevamenti Eurovo dell’Emilia Romagna, ora due tecnici sono stati contagiati. Alba Carola Finarelli, responsabile Malattie infettive del servizio Sanità pubblica della Regione Emilia, rassicura: “Il contagio avviene solo a contatto con gli animali e non vi è tra uomo e uomo”.
In un’intervista al Corriere della Sera, la Finarelli spiega che solo chi è a contatto con gli animali infetti in rari casi rischia il contagio:
“«Il virus H7N7 non rappresenta un pericolo per la comunità, può essere un problema per i lavoratori professionali che operano negli allevamenti coinvolti nell’infezione. Il contagio è raro, ma possibile: il nostro punto di riferimento sull’aviaria resta il caso dell’Olanda del 2003. Parliamo di tassi sui lavoratori esposti tra il 7 e l’8% per la congiuntivite e del 2% per sindromi influenzali. Si tratta di una forma molto blanda e anche considerando solo i 61 lavoratori più a rischio, siamo ancora al di sotto del possibile numero dei contagiati”.
Data l’epidemia tra gli animali, la Finarelli non può escludere nuovi contagi nei lavoratori, ma rassicura che la trasmissione del virus avviene solo per contatto con animali infetti:
“«Dal contatto con gli animali infettati o con le loro deiezioni. Probabilmente sono stati contagiati quando ancora non si sapeva del focolaio. Non si può escludere che nonostante le misure di sicurezza i lavoratori, tenuti a indossare guanti e mascherine, abbiano banalmente scordato di lavarsi le mani e si siano passati le mani sugli occhi»”:
La trasmissione tra uomo e uomo è un evento rarissimo, spiega la Finarelli, che lo definisce “quasi inesistente”:
“«Il lavoratore colpito è in casa, sotto sorveglianza insieme ai familiari. Lo saranno per dieci giorni dalla scomparsa dei sintomi. Non è sottoposto a profilassi perché siamo in un periodo in cui non circolano altre influenze. Tutti i lavoratori sono monitorati e, al di là di un maggiore rispetto delle procedure di sicurezza, non pensiamo per il momento ad altre misure»”.