ROMA – L’influenza stagionale comincia ad avvicinarsi al suo momento di picco previsto per fine mese e, dopo la pausa delle vacanze natalizie, la riapertura delle scuole in particolare contribuirà a far crescere i contatti e i contagi. Nella settimana che parte dal 7 gennaio, gli italiani a rimanere a letto potrebbero essere oltre 250 mila e ad essersi ammalati di influenza dall’inizio dell’epidemia oltre il milione, con una stima prevista a fine stagione fra i 4 e i 6 milioni.
I dati raccolti dalla rete di sorveglianza Influnet dell’Istituto Superiore di Sanità riferiscono fino a fine anno circa 140mila casi nella settimana fra Natale e Capodanno, per un totale di circa 735mila casi in tutto. Ma nell’ultima settimana se ne stimano circa 250 mila casi e altrettante persone si dovrebbero ammalare questa settimana.
Le regioni con un livello di incidenza più alto sono Sardegna, Campania e Piemonte in cui l’incidenza è superiore a 4 casi per mille assistiti. Nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è stata pari a 8,31 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 4,47, nella fascia 15-64 anni a 1,78 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 0,93 casi per mille assistiti.
”Siamo ufficialmente arrivati all’inizio della salita dell’epidemia – ha spiegato Fabrizio Pregliasco, ricercatore del dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Milano – e sapevamo che le feste sarebbero stati l’incubatore dell’avvio dell’epidemia. Ora ci sono due variabili che potranno dare un ulteriore spinta all’aumento dei casi: l’avvio delle scuole e le temperature dei prossimi giorni. Il freddo – ha concluso – soprattutto se prolungato, sarà determinante”. Peserà, come hanno fatto osservare nelle ultime settimane anche i medici di famiglia, anche la forte riduzione di persone che si sono vaccinate all’inizio dell’autunno a causa delle notizie sul blocco di alcuni lotti di vaccini anti-influenzali.