Salute

Italia, non ci si vaccina più? In due settimane meno 41% e solo 486.000 prime dosi

Che succede in Italia, non ci si vaccina più? Vedendo i dati delle ultime due settimane sembrerebbe proprio di sì visto il calo del 41% di nuovi vaccinati. E pensare che ci sono scorte che superano le 10 milioni di dosi. Eppure crollano i nuovi vaccinati, che in sole due settimane vedono una riduzione del 41% con solo poco più di 486.000 prime dosi effettuate.

Chi è che non si vaccina più in Italia?

L’esitazione vaccinale persiste negli over 50 ma allo stesso tempo frena la vaccinazione nella fascia 12-19 anni. Lo evidenzia il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe. Continuano comunque a calare i casi di Covid-19, segnando un -14,9% in una settimana, così come calano ulteriormente ricoveri e terapie intensive.

Mentre si mantengono stabili i decessi di persone infettate dal Sars-Cov-2, pari a 394 in una settimana (di cui 33 riferiti a periodi precedenti). Ci sono però preoccupazioni per la ripresa del nuovo anno scolastico, considerato che “con la variante delta le attuali misure risultano insufficienti a limitare i contagi”.

Scuola tra Covid e vaccini

“L’obiettivo del governo di garantire la scuola in presenza al 100% rischia di essere fortemente disatteso come dimostra il numero di classi e studenti già in quarantena. E’ una strategia molto rischiosa puntare esclusivamente sulla vaccinazione senza screening sistematici e interventi di sistema su aerazione, ventilazione e gestione trasporti”, sottolinea ancora la fondazione Gimbe.

Nella popolazione tra 0 e 19 anni tra il 30 agosto e il 12 settembre sono stati registrati 17.312 nuovi casi di Covid. 190 persone sono state ospedalizzate, 2 ricoverate in terapia intensiva, non si registrano decessi. Nella stessa fascia di età, tra il 16 e il 29 agosto, dunque quando le scuole non erano iniziate, i nuovi casi erano stati 22.843. Con 297 ospedalizzazioni 4 ricoverati in terapia intensiva, 0 i decessi. Scendono i contagi soprattutto nella fascia 12-19 anni mentre sono aumentate le ospedalizzazioni dei bambini al di sotto dei 3 anni.

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Alessandro Avico