ROMA, 31 MAG – Gli italiani potrebbero essere meno stressati di quanto stimato, almeno a giudicare dalla frequenza del mal di testa di tipo tensivo, quello appunto legato all'ansia. Lo ha scoperto uno studio dell'universita' di Parma presentato oggi all'apertura del congresso della Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee a Napoli.
Lo studio coordinato da Gian Camillo Manzoni ha valutato 1270 persone di entrambi i sessi e differenti classi socioeconomiche: "Abbiamo scoperto che la frequenza del mal di testa da stress, o cefalea tensiva, e' molto piu' bassa dei valori stimati in Europa, e si ferma al 20% e non al 40-50% – spiega l'autore – al contrario l'emicrania e' risultata piu' alta della media, al 20% contro il 10-12%". Secondo l'esperto la differenza e' dovuta a una metodologia migliore adottata in questo studio: "Di solito queste indagini si fanno con interviste telefoniche, mentre in questo caso ogni soggetto e' stato valutato di persona da personale addestrato – spiega Manzoni – questi dati devono essere confermati da studi piu' ampi, ma sembrerebbe che le stime fatte finora siano errate".
La cefalea tensiva potrebbe pero' aumentare proprio nelle zone limitrofe a quelle dello studio, appena colpite dal terremoto: "Questo tipo di mal di testa e' piu' frequente in quelle situazioni che generano ansia e che non si possono variare – spiega l'esperto – e il caso del terremoto e' emblematico da questo punto di vista".