Mattarella, il peccato di essersi vaccinato: non c'è limite alla demo-idiozia (Mattarella dopo aver ricevuto il vaccino)
Mattarella Sergio, prima cognome e poi nome come da anagrafe alla burocratica. E come da burocratica anagrafe Mattarella Capo dello Stato si è vaccinato da cittadino comune. Da cittadino comune nei tempi e nei modi. Il capo dello Stato Mattarella ha avuto il posto nella fila per vaccinarsi che gli spettava in base alla data di nascita.
E sì che ce n’erano e ce ne sono di ottime e fondate ragioni al mondo perché chi rappresenta e incarna le istituzioni (quella di Presidente della Repubblica poi di pubblica garanzia) sia messo tra i primi al riparo dalla malattia. Mattarella invece ha ritenuto opportuno vaccinarsi da uomo comune. Ma questo non ha placato, anzi ha eccitato la bestia.
La Bestia, non quella che (pare via algoritmo) suggerisce a Salvini cosa dire per lisciare il pelo alla gente sempre arruffata. Un’altra Bestia (che con quella che sussurra a Salvini e mica solo a lui qualche parentela eppur ce l’ha) si è eccitata. La Bestia della demo-idiozia. Quella secondo cui è privilegio senza senso ad esempio che Capi di Stato e di governo abbiano protezioni in caso di catastrofi che la gente comune non ha, quella che considera prevaricazione di Casta ogni aereo o rifugio presidenziale, quella che ogni potere merita un ringhio e digrignar di denti perché è…potere.
Una Bestia potente, possente. Che intimidisce, condiziona ed è stata capace di instaurare una sorta di regime coloniale nella cultura non solo di massa ma anche in quella pubblica, almeno nelle sue liturgie. Si poteva pensare la Bestia fosse o restasse ammansita dalla scelta di Mattarella di vaccinarsi da uomo comune. E invece no, la Bestia si è eccitata.
Accendi la radio al mattino e senti un tizio (il microfono aperto agli ascoltatori) che, con tono severo e indignato e ovviamente “da cittadino”, dice che no, che Mattarella non si doveva vaccinare. Un No Vax in allerta già dall’alba? No, uno che dice: “è in buona salute, sta bene, doveva cedere il vaccino a qualcun altro”. La Bestia quando si eccita non sente ragioni. Che glielo dici a fare alla Bestia che ci si vaccina da sani per restare sani? Che il vaccino non è la cura ma la prevenzione e che quindi non ha senso che i sani cedano il vaccino ai malati?
Ma, attenzione, la Bestia non è ignorante per caso, lo è per scelta e opportunità. Alla Bestia interessa ben altro che i vaccini, i vaccini a chi prima e a chi dopo sono per la Bestia solo un mezzo, un veicolo, uno di tanti. Veicoli su cui deve viaggiare l’importante, il nocciolo, l’essenza, l’irrinunciabile e l’onnipresente e cioè la punizione per il politico. Anzi, non solo per il politico. Punizione per lo Stato, le istituzioni, il potere, i poteri. Sei Capo dello Stato? Vaccinati per ultimo, così espii un po’ di colpa dello Stato e mi dai una soddisfazione da vendetta sia pur minima. Così ha pensato e si è espressa la demo-idiozia vedendo Mattarella che si vaccinava.
La demo-idiozia (molti hanno affiancato, mica solo un mugugnate isolato alla radio) ha inanellato prima il “vaccinati prima tu, fai tu la cavia” rivolto a uomini e donne del potere, poi la protesta indignata perché si vaccinavano per primi, quindi perfino il complottismo della siringa col tappo e infine il “molla la tua dose”. Sempre in nome del popolo e del cittadino. Il tragico (irreparabile?) è che la demo idiozia ha ampiamento colonizzato la politica e l’informazione, quest’ultima perfino a sua…insaputa.