Dpcm, l'orgia del cavillo. Sci, viaggi, partenze: italiani alla ricerca del "buco" nelle norme (e del virus)
Perché chiuderci? Lasciateci aperti, da noi attività “in sicurezza”. Si è rivelato falso in estate, è altrettanto falso in inverno. Ballo sicuro e sci sicuro sono pubblicità vacanze, pubblicità ingannevole.
Pubblicità ingannevole e non per malanimo o calcolo maligno da parte di chi li lancia slogan tipo ballo sicuro o sci sicuro. Pubblicità ingannevoli rispetto alla realtà. Sicurezza di non contrarre contagio in una pandemia non può esservi in nessun luogo. Se ci fosse sicurezza di non contagio, allora non vi sarebbe epidemia. Ci può essere protezione dal contagio, anche massima protezione. Nei luoghi e nelle occasioni in cui si radunano in molti allora la protezione è senza eccezioni minima.
Una discoteca, uno stadio di calcio, un impianto di sci sono i luoghi a protezione forzatamente minima se non inesistente. Non solo, solo i luoghi terminali, l’hub di una rete di contatti: allo stadio o alla discoteca o all’impianto di risalita si va dopo un viaggio, durante un soggiorno, dopo una fila…Ma anche si fosse calati da un elicottero dentro la discoteca o davanti alla funivia, anche in questo caso molteplicità di contatti e moltiplicazione contagi.
Il dimezzamento dei posti occupati in funivia, i biglietti non in biglietterie e cose del genere sono attestati validi quanto la tradizionale assicurazione dell’oste sulla bontà del suo vino. Sono linee guida fatte per i giornali e la propaganda, non hanno rapporti effettivi con la realtà. Quanto d’estate hanno rispettato e fatto rispettare le linee guida sui traghetti? Quando non sono bugiarde, consapevolmente bugiarde, queste linee guida sventolate per tenere aperto mondo sci sono di fatto impraticabili. E nessuno infatti si è sognato in estate di farle praticare. I traghetti, le discoteche, i ristoranti che ad agosto erano già abbondantemente tavolate stretti stretti, i bar con gli aperitivi di gruppo…
E’ ormai una distopia senza limiti quella che pur si incarna in politici, maestri di sci, albergatori, gestori di impianti. Mondo sci trova naturale, anzi perora un mondo dove ai ragazzi sia vietato andare a scuola ma consentito, anzi incentivato andarsene a sciare. Ci sono ottime ragioni per questo mettere e vedere il mondo a testa in giù: di industria dello sci mondo sci campa. Ma da qui a sostenere che sci deve restare aperto perché sicuro ci passa la differenza…Una differenza fatta, composta di spudoratezza, scompostezza e, che sia detto, anche mors tua vita mea.
Il comportamento, le parole di mondo sci rispetto all’idea di impianti chiusi a Natale sono quelli di chi, temendo di affogare, affoga quello naufragato con lui e sopra le cui spalle ci si appoggia tenendo la testa altrui sott’acqua. Non si può, conservando decenza sociale, sostenere che la settimana bianca è Covid free in tempo di pandemia. Non si può, ma lo fanno.
Oggi è mondo sci, ma non è solo mondo sci a mostrare fregola scomposta. Alla domanda ossessiva che si fa a Natale, che si può fare a Natale…Boccia ministro un po’ esausto e in un’afflato di onestà morale ha risposto: domandatelo che fanno a Natale agli italiani che non ci saranno più, che a Natele saranno morti di Covid. A 5/600 al giorno di media fanno più o meno altri 10/15 italiani che a Natale non faranno nulla perché morti.
Morti anche in conseguenza della nostra estate. D’inverno per Natale molti pretendono, esigono, battagliano per il diritto di farne altri di morti per Covid, quelli di febbraio-marzo.