Obbligo vaccinale, oggi se ne parla per il Covid ma in Italia (e non solo) esistono tanti precedenti. Sono ancora obbligatori per esempio quelli contro vaiolo e poliomielite. L’obbligo per il vaccino anti vaiolo è stato abolito nel 1981. Ma nel frattempo aveva svolto il suo dovere e questa malattia è stata praticamente debellata.
Precedenti incoraggianti, se si punta a debellare il Coronavirus in prospettiva. Negli ultimi decenni è diminuita (e di tanto) l’incidenza di chi ha contratto le patologie succitate.
Obbligo vaccinale: vaiolo, tetano, poliomielite, difterite, epatite B
Sergio Harari, professore di medicina interna all’Università di Milano, ripercorre sul Corriere della Sera la storia dei vaccini obbligatori in Italia.
Il primo obbligo risale al 1888: era il vaccino contro il vaiolo. L’obbligo è stato poi abolito nel 1981. Ma solo dopo che l’Oms aveva dichiarato la completa eradicazione della malattia dal mondo nel 1979. Le altre vaccinazioni obbligatorie sono contro la difterite (dal 1939), la poliomielite (1966), il tetano (1968) e l’epatite B (1991).
Anche Abrignani per l’obbligo vaccinale
“Il miglior modo per contenere una pandemia è vaccinare tutti o quasi e per farlo serve una sorta di obbligo. Se è tecnicamente difficile fare un obbligo assoluto, ci si può arrivare con un obbligo indiretto, molto forte e sostanziale, ad esempio attraverso un green pass estremamente esteso e quasi totalizzante”. Così aveva detto all’Ansa nei giorni scorsi Sergio Abrignani, immunologo e componente del Comitato tecnico scientifico.
“In passato – precisa Abrigani – era quasi la regola l’obbligo vaccinale come per la polio e il vaiolo. L’ultimo vaccino ufficialmente obbligatorio venne introdotto a inizio anni ’90 contro l’epatite b. Poi nei paesi occidentali si è optato per l’obbligo indiretto e la persuasione, anche per le difficoltà tecniche del verificare l’adempimento negli adulti. Con la legge Lorenzin è stato però introdotto un obbligo vaccinale indiretto limitatamente a quelli che si fanno nei primi anni di vita, come quello contro tetano, difterite, morbillo. Ovvero un obbligo non formale ma sostanziale e indiretto, che ha portato a un forte aumento delle vaccinazioni tra i bambini”.