Omicron, gli anticorpi generati dai vaccini anti Covid-19 o dall’infezione da virus SarsCoV2 mostrano di avere un’efficacia ridotta contro la variante Omicron. Lo indica la ricerca recentemente accettata per la pubblicazione dalla rivista Nature. Lo studio è stato coordinato da Viviana Simon e Florian Krammer del dipartimento di Microbiologia della Scuola di Medicina dell’ospedale Mount Sinai di New York.
Omicron, efficacia ridotta anticorpi: serve un vaccino specifico
La ricerca è stata condotta in laboratorio su sieri prelevati da individui con diversi livelli di immunizzazione. E i risultati sono linea con quanto osservato finora in ricerche analoghe. “È importante sottolineare – scrivono gli autori della ricerca – che i nostri dati si aggiungono alle crescenti prove che suggeriscono come sia urgentemente necessario un vaccino specifico contro la variante Omicron”.
La ricerca è stata condotta sui sieri prelevati da 85 individui. Tra questi, alcuni avevano avuto l’infezione ed erano convalescenti, altri che avevano ricevuto due dosi del vaccino di Pfizer/BioNTech o del vaccino di Moderna. Altri ancora che avevano avuto la terza dose di vaccino, e poi sui sieri convalescenti vaccinati con due e tre dosi.
Attività neutralizzante bassa o inesistente, migliora con terza dose
Rispetto all’attività osservata contro il ceppo virale originario o contro la variante Beta, si è osservato che l’attività neutralizzante dei sieri dei convalescenti e quella dei vaccinati con due dosi era non rilevabile o molto bassa. Inoltre gli anticorpi presenti nei sieri dei vaccinati hanno mostrato un’efficacia ridotta di 23 volte per Pfizer/BioNTech e di 42 volte per Moderna. Dopo tre dosi di vaccino la riduzione era di 7,5 volte per Pfizer/BioNTech e 16,7 per Moderna.
L’attività neutralizzante dei sieri di individui che erano stati precedentemente infettati e avevano due o tre dosi di vaccino era leggermente migliore, ma ancora fortemente ridotta.
I convalescenti vaccinati con due dosi Pfizer-BioNTech, con due di Moderna o con tre Pfizer-BioNTech hanno mostrato rispettivamente una riduzione nell’efficacia di 14, 11 e 13 volte. L’attività neutralizzante dei sieri dei convalescenti o dei vaccinati con due dosi era, infine, molto bassa o non rilevabile.