“Palestra, ci vuole il certificato del medico sportivo”. No, è solo un refuso

Renato Balduzzi (Foto Lapresse)

ROMA – Per andare in piscina o in palestra non basta più il certificato medico? “Ci vuole quello del medico sportivo”. Anzi no. La novità doveva essere contenuta nell’ultima bozza del decreto legge sulla sanità. Ma in serata è arrivata, sempre dal governo, la smentita.

Inizialmente negli stralci della bozza del dl si leggeva: ”Al fine di salvaguardare la salute dei cittadini che praticano un’attività non agonistica o amatoriale il ministro della Salute (…) dispone idonee garanzie sanitarie mediante l’obbligo di certificazione specialistica medico-sportiva”.

Restano confermate le norme contro il gioco d’azzardo, che prevedono il divieto di installare apparecchi elettronici ”all’interno o in un raggio di 500 metri da istituti scolastici di qualsiasi grado”, e quelle contro il fumo.

Il decreto prevede che chiunque ”vende o somministra i prodotti del tabacco ai minori di anni diciotto è punito con la sanzione amministrativa da 250 a 1.000 euro”. La sanzione aumenta da 500 a 2.000 euro, più la sospensione, per tre mesi, della licenza all’esercizio dell’attività, se il fatto è commesso più di una volta.

 

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Maria Elena Perrero