ROMA – Revisione dei ticket sanitari entro la fine dell’anno con criteri più improntati al reddito, anche per le patologie croniche. E taglio delle mini-cliniche, cioè quelle con meno di 60 posti letto, che nell’arco di tre anni non saranno più accreditabili con il Sistema sanitario nazionale. Queste le principali novità a cui starebbe lavorando il gruppo di lavoro sul Patto della salute, formato dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, da otto assessori regionali e da un rappresentante del ministero dell’Economia.
Il gruppo sta procedendo con l’esame di 28 articoli. Martedì la riunione fiume che si è svolta al ministero della Salute si è incentrata sul contenuto del fondo per il 2014 che il ministero ha confermato, legandolo all’andamento del pil per il 2015 e 2016. Le parti hanno anche analizzato il piano degli investimenti: le risorse sarebbero ancora considerate insufficienti anche se dal ministro dell’Economia dovrebbero arrivare indicazioni più precise nei prossimi giorni.
Le Regioni si sono confrontate anche sui criteri di mobilità dei pazienti. Domani la discussione proseguirà affrontando i problemi dell’assistenza territoriale.
Potrebbero essere rivisti entro fine anno anche i livelli essenziali di assistenza (Lea). Ad integrare le risorse per gli investimenti dovrebbe poi andare una quota consistente dei risparmi che il ministro Lorenzin aveva indicato in circa 10 miliardi in tre anni.
Gli interventi sulle mini-cliniche, che penalizzerebbero quelle con meno di 60 posti letto, escluderebbero le strutture in grado di aggregarsi raggiungendo almeno gli 80 posti letto. Da questi limiti sarebbero invece salvate le cliniche private mono specialistiche.
Mercoledì il ministro della Salute riferirà in Commissione Affari Sociali della Camera gli orientamenti che stanno emergendo per il Patto.
“Stiamo lavorando ad oltranza e con le Regioni abbiamo già esaminato vari articoli. Il lavoro procede bene”, ha detto Lorenzin al termine del meeting.
Infine il Patto interverrà anche riformando l’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, con lo scopo di avere un raccordo più stretto, più forte e più sinergico tra Regioni e ministero della Salute. Obiettivo di Regioni e Governo è quello di chiudere i lavori entro la settimana anche se resteranno poi alcuni mesi di tempo, fino a dicembre 2014, per completare l’operazione intervenendo sulla ridefinizione dei tanto attesi Lea.