Mentre in Europa si sta ragionando su una possibile terza dose a causa della risalita dei contagi dovuta alla variante Delta, Pfizer e Moderna decidono di alzare i prezzi dei vaccini. Le voci che circolavano da mesi sembrano infatti confermate dal Financial Times che, riuscendo a vedere alcune parti dei nuovi contratti di Pfizer e Moderna per le prossime forniture all’Ue di 2,1 miliardi di dosi entro il 2023, ha confermato che il prezzo è schizzato.
Un aumento che va oltre il ritocco all’insù: il nuovo costo di una dose Pfizer è di 19,50 euro, quattro euro in più rispetto ai 15,50 euro della precedente fornitura. Per Moderna il tariffario sale invece a 25,50 dollari a dose dai 22,60 dollari del precedente accordo. Ma meno dei 28,50 inizialmente previsti grazie ad un ampliamento dell’ordinativo da parte di Bruxelles.
Illustrando l’ultima trimestrale l’amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla ha spiegato che i prezzi dei vaccini per i Paesi ad alto reddito sono “paragonabili”. Mentre per i paesi a reddito medio e basso sono decisamente inferiori. Le indiscrezioni del Financial Times sull’aumento dei prezzi confermano quanto dichiarato nei mesi scorsi dal premier bulgaro Boyko Borissov, secondo il quale il rincaro sarebbe potuto costare “approssimativamente almeno 18 miliardi di euro”.
I rincari, così come il boom della domanda, faranno sentire i loro effetti sui conti dei due colossi farmaceutici. Pfizer ha stimato infatti nell’ultima trimestrale del periodo aprile-giugno un rialzo del 30% dei ricavi dal vaccino per il Covid a 33,5 miliardi di dollari nel 2021. In deciso aumento rispetto ai 26 miliardi attesi solo in maggio. Solo nel secondo trimestre il vaccino ha generato per Pfizer 7,8 miliardi di dollari. E lo stesso vale per Moderna, per la quale gli analisti prevedono un balzo dei ricavi da vaccino a 30 miliardi di dollari. Nonostante le difficoltà sono previste in aumento dagli operatori anche le vendite del vaccino AstraZeneca. Che dovrebbero salire a 15 miliardi di dollari il prossimo anno.