ROMA – D’ora in avanti le ragazze minorenni in Italia non potranno più rifarsi il seno: c’è una legge che lo vieta. Il 22 maggio 2012 è stato infatti dato il via libera all’unanimità da parte della commissione Affari sociali della Camera al ddl che istituisce i registri regionali e nazionale delle protesi mammarie e che vieta gli interventi al seno a fini estetici sulle minorenni. Il ddl, esaminato in terza lettura dalla commissione in sede legislativa, è legge ed entrerà in vigore con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
Con l’entrata in vigore del provvedimento i chirurghi che non rispetteranno il divieto di intervento ‘under 18’ (pazienti sulle quali si potrà impiantare una protesi solo in caso di indicazione medica di ”gravi malformazioni congenite”) rischieranno una multa fino a 20mila euro e tre mesi di sospensione dall’attività.
Il provvedimento, fortemente voluto dall’allora sottosegretario alla Salute Francesca Martini, era stato presentato dall’ex ministro della Salute Ferruccio Fazio e aveva ricevuto il primo via libera alla Camera il 22 dicembre 2010. Alla fine del 2011, sulla scia dello scandalo delle protesi francesi difettose Pip, il Senato aveva ripreso l’esame, approvando il testo con l’inasprimento delle pene da 5mila agli attuali 20mila euro.
Ora il ministero della Salute avrà sei mesi di tempo per emanare il decreto che stabilirà tempi e modi per la raccolta dei dati nel registro nazionale, che sarà tenuto dalla direzione generale farmaci e dispositivi medici del ministero. Sempre al ministero spetterà ogni anno il compito di fare una relazione al Parlamento sui dati raccolti dai registri, che dovranno contenere anche le indicazioni sui tipi di protesi e di riempimenti, oltre alla durata degli impianti.
Nei registri, di cui ogni Regione dovrà dotarsi, andranno indicati ”tipologia e durata degli impianti, con informazioni dettagliate circa il materiale di riempimento utilizzato ed etichettatura del prodotto, gli effetti collaterali ad essi connessi nonché l’incidenza dei tumori mammari e delle malattie autoimmuni”.