Febbre da cammello, Mers, cugina del coronavirus (Ansa)
Qatar, occhio alla febbre del cammello: Mers, cos’è. Mentre Argentina e Francia si avviano alla finalissima di domenica, in Qatar sta circolando una forma influenzale che gli esperti chiamano Mers, acronimo di Middle East Respiratory Syndrome (sindrome respiratoria mediorientale).
E che rappresenta un rischio attuale (per chi ne è colpito in loco, per esempio i calciatori Rabiot e Upamecano della Francia) e potenziale perché con il ritorno dei tanti tifosi a casa i contagi potrebbe estendersi a latitudini più alte.
Si tratta di un vecchio conoscente, noto in Italia già da dieci anni. Più facile chiamarla febbre o influenza del cammello perché proprio da questo quadrupede passa all’uomo.
Mers-CoV è un parente stretto della famiglia dei coronavirus. I sintomi sono simili ma gli effetti sui “fragili” appaiono più pesanti e pericolosi.
Il contagio avviene se si viene a contatto con i cammelli o con una persona infetta. Anche il latte dei cammelli, se non pastorizzato, è fonte di contagio. La maggior parte dei contagi storicamente è concentrata in Arabia Saudita, specie in occasione degli assembramenti inevitabili dei fedeli musulmani che da tutto il mondo si recano a La Mecca.