ROMA – Il ragno violino è tra i più velenosi in Italia e dato che non sopporta le temperature invernali, soprattutto al nord tende a infestare le case ma può essere trovato anche nei giardini. Questo aracnide deve il suo nome alla caratteristica macchia a forma di violino sul suo corpo e anche se molto piccolo e dall’aspetto apparentemente innocuo, la sua puntura può essere estremamente pericolosa per l’uomo.
Le femmine di ragno violino raggiungono dimensioni di 9 millimetri, mentre i maschi sono leggermente più piccoli, con corpi fino ai 7 millimetri ed è caratterizzato dal colore marrone-giallastro e da lunghe zampe. Dopo il morso che ha messo a rischio la vita di un vigile a Terni, la presenza nelle nostre case di questo ragno diventa di attualità. Il sito del Centro Antiveleni dell’Ospedale Niguarda di Milano spiega che il nome scientifico è Loxosceles rufescens, ma è noto anche come ragno eremita, dato che si tratta di un animale notturno che di giorno rimane rintanato in fessure e anfratti, ma in casa può trovare riparo dietro a mobili, battiscopa, sotto scatole di cartone o anche dentro a guanti, calzatura e tra la biancheria. L’habitat ideale del ragno violino sono per questo motivo solai, scantinati e bagni.
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Il morso del ragno è in un primo momento indolore, asintomatico e la zona interessata non presenta alterazioni, ma nelle ore successiva inizia a comparire una lesione arrossata che provoca prurito, bruciore e formicolii. Tra le 48 e le 72 ore successive, inoltre, la zona può presentare necrosi e ulcerarsi. Con il suo morso, il ragno inietta il veleno ma può veicolare anche la contaminazione del tessuto da parte di batteri anaerobi che proliferano nella lesione e causano la liquefazione dei tessuti. Nei casi più gravi, tra i sintomi si registrano anche febbre, rash cutaneo, ecchimosi e le complicazioni si estendono anche ai muscoli, ai reni e possono presentarsi emorragie.
In caso di puntura, il consiglio del Centro Antiveleni di Milano è quello di lavarla con acqua e sapone e di conservare il ragno, anche se è stato ucciso, in modo da poter mostrare l’esemplare agli esperti per una diagnosi più rapida. Inoltre il consiglio è quello di rivolgersi al Centro Antiveleni, soprattutto se i sintomi locali si aggravano repentinamente dopo il morso e monitorare la lesione e la sua evoluzione.