Ricoveri e terapie intensive, in ospedale per il Covid sono quasi tutti quelli non ancora vaccinati: i dati Gimbe

I ricoveri per Covid così come le terapie intesive, sono tutti in calo nella settimana che va dall’8 al 14 settembre. Lo rileva il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, che sottolinea come in ospedale ci siano “quasi esclusivamente persone non vaccinate”.

Covid e ricoveri, in ospedale quasi tutte persone non vaccinate

I dati confermano l’efficacia dei vaccini nel ridurre decessi (96,3%), ricoveri ordinari (93,4%) e in terapia intensiva (95,7%). Tuttavia con l’autunno alle porte, la riapertura delle scuole e più di 9 milioni di persone, oltre agli under 12, che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino, si rischia una ripresa della circolazione del virus e un aumento delle ospedalizzazioni con conseguenti limitazioni nell’assistenza ai pazienti non Covid-19.

Gimbe contro le terapie alternative contro il Covid

Sul fronte delle “cure domiciliari” per Gimbe è “inaccettabile” la presa di posizione di personaggi pubblici tra cui anche medici e politici che, sovvertendo il metodo scientifico, inducono le persone a rifiutare vaccini efficaci e sicuri e a fidarsi di protocolli terapeutici non autorizzati o di farmaci dannosi e controindicati.

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, è intervenuto nel dibattito scatenato dal convegno promosso dalla Lega e ospitato pochi giorni fa in Senato, in cui si è parlato di terapie alternative contro il Covid, tra cui l’antiparassitario ivermectina e l’idrossiclorochina, entrambi sconsigliati dalle autorità sanitarie. Un comportamento tanto più rischioso considerando il particolare contesto in cui ci troviamo. “Il progressivo aumento delle coperture vaccinali e l’adesione ai comportamenti individuali – spiega – hanno permesso di contenere la quarta ondata e i nuovi casi e i ricoveri hanno finalmente iniziato a scendere”.

Tutti i numeri del report Gimbe

La settimana 8-14 settembre, rispetto alla precedente, ha visto tutti i numeri in calo: scendono -14,7% i nuovi casi (33.712 rispetto a 39.511), del -6,7% i decessi (389 rispetto 417), dell’-8,8% le persone in isolamento domiciliare (117.621 rispetto a 128.917), del -3,3% i ricoveri con sintomi (4.165 rispetto a 4.307) e del -1,6% le terapie intensive (554 rispetto a 563). Mentre sul fronte della campagna vaccinale viene registrata la frenata delle prime somministrazioni (-200mila rispetto alla settimana precedente). Resta ancora una quota molto alata di non vaccinati soprattutto negli over 50. 

 

 

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FIlippo Limoncelli