Medici h24, cartella elettronica e stop politica. In arrivo la riforma Balduzzi

Renato Balduzzi (Lapresse)

ROMA – Medici di base 24 ore su 24, tessera sanitaria elettronica per tutti, fine delle assunzioni “politiche” negli ospedali e riorganizzazione del sistema di attività privata. Il sistema sanitario nazionale italiano sta cambiando. Le nuove misure del ministro Renato Balduzzi sono contenute in un provvedimento che il titolare del dicastero ha illustrato al premier Monti e ai colleghi del governo venerdì sera in Consiglio dei ministri. E che sarà approvato nel prossimo, che si terrà il 31 agosto.

Riforme che dovrebbero riuscire a migliorare l’assistenza ai malati. Dando al tempo stesso un contributo alla razionalizzazione delle finanze pubbliche. Il capitolo salute pesa infatti per 130 miliardi sulle casse dello Stato (30 solo alla voce medicinali) e nella spending review si legge di risparmi per 6 miliardi di euro fino al 2015. Che non potranno essere ricavati solo da tagli.

A cominciare dall’assistenza di base, ad esempio. L’idea di Balduzzi, che ha già incassato il via libera delle organizzazioni di rappresentanza, è quella di archiviare la figura del medico di base. La riforma immaginata dal governo prevede la nascita di nuclei di 5 o 6 medici (sono già in corso sperimentazioni in Veneto e Lombardia) che possano alternarsi alla guida dello studio in modo da offrire assistenza senza soluzione di continuità ai pazienti.

Altro punto all’ordine del giorno è la riscrittura delle norme per il reclutamento dei dirigenti sanitari. Troppe nomine politiche, troppi casi di clientelismo nel presente e nel recente passato. “Le regole che possano assicurare la trasparenza saranno rese più stringenti” è la linea della riforma Balduzzì. Curricula inappuntabili e professionalità di alto livello saranno la precondizione per poter guidare una struttura sanitaria.

In agenda per il Cdm del 31 agosto anche il voto sul fascicolo sanitario elettronico per i pazienti. Che in teoria è già realtà. Ma nella pratica è decollato solo in Lombardia ed Emilia Romagna. L’obiettivo a cui si punta è di immagazzinare in un chip tutte le informazioni sanitarie di una persona. Per poi inserirle dentro la tessera sanitaria. Ecografie, diagnosi, radiografie, ricette: tutto digitalizzato e consultabile da pc.

Novità anche sul fronte dell’intramoenia, voluta dall’ex ministro Rosy Bindi nel ’99, consiste nell’esercizio dell’attività privata in strutture pubbliche Che però non ha mai funzionato fino in fondo.Al ministero della salute parlano anzi di “far west” da regolare, ricordando i diversi decreti che si sono inutilmente succeduti in questi ultimi 13 anni sulla questione. In particolare, si cercherà di intervenire innanzitutto sulla cosiddetta intramoenia allargata. Vale a dire l’attività svolta da medici presso strutture private per mancanza di spazi sanitari pubblici. Attività che potrà continuare ad essere svolta ma, questo è l’obiettivo di Balduzzi, “dovrà essere assicurata la tracciabilità dei pagamenti da parte dei pazienti e l’azienda sanitaria dovrà ricevere, da parte del professionista, una certificazione”.

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Alessandro Avico