BRUXELLES – Sigaretta elettronica solo in farmacia? Battaglia sulle regole alla Ue. I ministri della Salute europei si incontrano oggi per stabilire una linea comune dell’Unione Europea sulla sigaretta elettronica, mentre anche sul normale tabacco sono alle viste nuovi dossier restrittivi (avvisi choccanti più grandi, pacchetti standardizzati e bianchi). Ma è sulla e-cigarette che si appunta l’interesse maggiore per i nuovi consumatori, le lobby di questo business in ascesa, le associazioni anti-fumo, i distributori.
Attualmente ognuno degli Stati membri si regola di testa sua: l’Italia, per esempio, ha assunto un atteggiamento di limitazione soft, vietate a scuola ma non negli spazi pubblici. Tremano i tanti negozianti che hanno aperto punti vendita: tra le proposte sul tavolo c’è quella di classificare la maggioranza delle e-cigarette come prodotto medicinale da vendersi soltanto in farmacia.
La pressione delle lobby di produttori e di consumatori sta superando i livelli di guardia ha denunciato Linda McAvan, deputata laburista britannica incaricata di stendere il rapporto del Parlamento europeo. Migliaia di mail (che comprendono anche minacce di morte), un attivismo sui social network al limite del parossismo, si spiegano con gli enormi investimenti di un business dove si sono lanciati anche i produttori di tabacco come Altria Group (che produce le Marlboro).
Altra novità potrebbe arrivare dall’abbassamento del livello di nicotina nel contenuto da inalare: la regolamentazione della vendita sopra i due milligrammi. Il Wall Street Journal ha potuto esaminare le bozze dei documenti in discussione: l’abbassamento a 2 milligrammi (invece dei 4 della proposta originale) dovrebbe consentire la classificazione delle e-cigarette nella stessa lista delle gomme e dei cerotti contro il tabagismo.
Attivisti anti-fumo e ricercatori denunciano diverse criticità. ‘invasiva propaganda delle lobby sembra replicare la retorica delle big companies di qualche anno fa sulle sigarette light che alla fine si rivelarono tutt’altro che meno nocive. Nessuno sa, ammoniscono gli scienziati, quali conseguenze avrà sulla salute il consumo a lungo termine, evidenze scientifiche non sono disponibili. Grande preoccupazione desta il fatto che si stiano sperimentando essenze per esempio alla fragola, in grado di attrarre i più giovani.