ROMA – Sigarette elettroniche nocive? Piombo, cadmio, cromo e arsenico potrebbero essere nei liquidi per le ricariche. Secondo una ricerca pubblicata sul giornale Il Salvagente, ci sarebbero metalli pesanti, tossici o peggio cancerogeni, nei sei liquidi per le sigarette elettroniche. Il Salvagente li ha fatti analizzare dal dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli e che denuncia in un ampio dossier sul periodico in edicola dal 13 giugno.
A seguito delle analisi, il procuratore di Torino Raffaele Guariniello ha aperto un nuovo fascicolo di indagine nell’ambito dell’inchiesta sulle sigarette elettroniche. ”I valori – ha spiegato Guariniello al settimanale – sembrerebbero molto elevati, in special modo in un campione, nel quale la concentrazione di arsenico sarebbe più elevata di quella ammessa per l’acqua potabile. Valuteremo attentamente”.
Al di là delle concentrazioni rilevate, la cosa preoccupante, sottolinea il Salvagente, ”è che in assenza di una normativa di riferimento, che stabilisca le sostanze ammesse e i relativi limiti, nelle ricariche può finire di tutto”. Una situazione definita ”fuori controllo dove, oltre a una regolamentazione di settore, mancano anche i controlli”.
A preoccupare è principalmente l‘assenza di una ”valutazione del rischio”, in mancanza della quale ”nessuno può stabilire gli effetti di una, seppur minima, quantità di arsenico o piombo assorbita dal corpo umano per inalazione”. I produttori contattati dal Salvagente, non sottovalutano il problema e hanno dichiarato di ”monitorare la presenza dei metalli pesanti e chiedono ”urgentemente una regolamentazione” che disciplini direttamente la produzione dei liquidi per le sigarette elettroniche.