ROMA – Vendere le sigarette 18 euro a pacchetto. Questa la proposta lanciata al ministero della Salute e agli oncologi dell’Aiom da Giacomo Mangiaracina, presidente dell’Agenzia nazionale per la prevenzione, che chiede di aumentare il prezzo delle sigarette per scoraggiare la vendita. Una misura che è stata già adottata in Nuova Zelanda, dove il governo punta a eliminare definitivamente il fumo dal paese entro il 2025 con prezzi proibitivi per le sigarette e pesanti tasse per i produttori di tabacco.
Mangiaracina ha deciso così di scrivere una lettera aperta agli oncologi e al ministero della Salute in cui chiede di adottare misure dure per favorire la prevenzione del fumo:
“Cari colleghi oncologi dell’AIOM, a più riprese leggiamo sui media del vostro accorato e reiterato appello per la costituzione di un fondo nazionale per la cura dei tumori, con l’incremento di un centesimo sul costo dei prodotti del tabacco”, ma “è proprio il Fumo(con la F maiuscola) che vi porta tanto, ma proprio tanto, lavoro, e voi chiedete al Ministro e al Governo di mantenere inalterato il parco-fumatori italiano? Create piuttosto alleanze virtuose perché questo olocausto dorato cessi o si riduca.
Al Ministro della salute Lorenzin dico solo di attenersi ad una delle misure fondamentali nelle strategie di controllo del tabacco a livello mondiale, quella di incrementare in misura consistente il prezzo di sigarette e trinciati. L’incremento di pochi centesimi, di tanto in tanto, è proprio ciò che tutti i governi italiani hanno fatto da sempre, per non destabilizzare il “parco fumatori” d’Italia e incamerare 13 miliardi di euro ogni anno, spendendone poi 8 per i danni all’economia, all’individuo e alla società causati dalla piaga del tabacco. Si prenda esempio invece dalla Nuova Zelanda, che applicando il programma mondiale Tobacco Endgame, proprio in questi giorni ha portato il prezzo delle sigarette a 18 euro a pacchetto”.
Il governo neozelandese infatti prevede un aumento delle tasse sul tabacco del 46% per cento nel corso dei prossimi quattro anni. Queste entrate, secondo i piani del governo, andranno in parte a coprire il debito pubblico. Quanto ai fumatori, se vorranno continuare a fumare, dovranno spendere 30 dollari neozelandesi (l’equivalente di poco più di 18 euro) per acquistare un pacchetto di ‘bionde’. Il piano fiscale è stato spinto dal Partito Maori. Te Ururoa Flavell, co-leader del partito, ha detto che era la cosa giusta da fare, anche se i suoi elettori spenderanno di più.
“Quello che so è che ci sono così tanti dei nostri giovani che muoiono a causa del cancro”.
Quanto ai produttori di tabacco, vedranno eliminato entro il 2019 il sussidio introdotto dal governo a loro beneficio dopo la crisi finanziaria del 2008. Dopo di che, le imprese dovranno pagare di più per il rilascio di gas inquinanti. La Nuova Zelanda mira a ridurre le proprie emissioni di gas serra del 30 per cento entro il 2030, rispetto ai livelli del 2005.