Stamina, De Matteis: “Finiti i soldi mi dissero fai prostituire tua moglie”

Stamina, De Matteis: “Finiti i soldi mi dissero fai prostituire tua moglie” (LaPresse)

TORINO – “Faccia prostituire sua moglie“. Questa la risposta di Marino Andolina al panettiere Nicola De Matteis, che dopo aver speso 47mila euro per le cure del Metodo Stamina non aveva più soldi per continuare le infusioni. La figlia di De Matteis ha una encefalopatia dalla nascita per mancanza di ossigeno durante il parto. Nessuna speranza di miglioramento fino a quando Davide Vannoni non presenta la sua cura, promettendo guarigione certa. Il costo è 47mila euro, ma quando la famiglia, indebitata, non può più pagare le cure vengono sospese e la risposta è delle peggiori.

De Matteis, una delle 68 vittime dell’inchiesta Stamina, racconta a Paolo Russo de La Stampa la sua storia:

«Ci hanno fatto indebitare per 47 mila euro e quando ho detto che non ce la facevamo più a pagare mi sono anche sentito rispondere di mandare mia moglie a prostituirsi»”.

La piccola Nicole nasce con una encefalopatia:

“«La facciamo seguire al Regina Margherita a Torino, dove ordinano soprattutto riabilitazione, nuoto, per non compromettere del tutto le capacità motorie. Ma speranze di guarigione zero. Poi cinque anni fa vediamo in Tv una puntata delle Iene che parla di trattamenti miracolosi in Thailandia a base di cellule staminali e mia moglie decide di partire per Bangkok»”.

Ma proprio quando i De Matteis erano pronti a partire per la Thailandia arriva Stamina:

“«Una nostra amica ha un parente in trattamento Stamina e quando sente che stiamo per partire ci indirizza alla Cognition a Via Giolitti, dove Vannoni ci accoglie assicurandoci che mia figlia si sarebbe alzata e avrebbe camminato dopo la prima puntura. Il Dottor Andolina di Stamina ci spiegava che con le infusioni le cellule si sarebbero andate a posizionare su quelle del cervello lesionate, riparando i danni. Balle. Oggi dopo quattro interventi per distendere i legamenti delle gambe è ancora sulla carrozzina, con le mani ricurve e difficoltà a deglutire»”.

La piccola era in cura al Regina Margherita di Torino, dove quando i De Matteis parlano di Stamina i medici dell’ospedale denunciano al Nas la situazione. Ma la speranza per Nicole è forte e i genitori decidono di continuare con Vannoni:

“«L’inizio è stato traumatico. Pensi che a Trieste le hanno fatto la prima infusione senza anestesia. La dovevano tenere in quattro. Qualche piccolo miglioramento nel tempo c’è stato. Ma mi hanno spiegato che dipende dalla riabilitazione, il nuoto, la crescita naturale della muscolatura. Non certo da quella roba lì»”.

Nonostante i dubbi, la mamma di Nicole insiste per proseguire e il costo è di 47mila euro:

“«Macchè donazione. Vannoni ci ha presentato un vero tariffario, indicandoci la società alla quale avremmo dovuto effettuare il bonifico. In tutto 47mila euro. Per un carotaggio fatto all’Ospedale di Como abbiamo versato direttamente alla struttura. Poi abbiamo fatto due infusioni all’ospedale Burlo di Trieste e 4 ai Civili di Brescia»”.

Debiti su debiti con la banca e la fondazione di una Onlus a favore di Nicole per poter proseguire le cure compassionevoli  e “miracolose”. Soldi spariti e miglioramenti zeri, fino a quando disperati i De Matteis hanno chiamato Marino Andolina spiegando di non poter più pagare. Ed è stato allora che la risposta che raggela è arrivata da Andolina:

«Faccia prostituire sua moglie e mi ha attaccato il telefono in faccia»”.

 

 

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