BRESCIA – Marino Andolina รจ stato nominato “commissario ad acta” agli Spedali Civili di Brescia. Andolina, vice presidente di Stamina, cercherร i medici disponibili a somministrare le cure del suo metodo come deciso dal Tribunale di Pesaro.
Un compito delicato, soprattutto se affidato proprio ad Andolina, accusato e indagato dalla Procura di Torino per associazione a delinquere e somministrazione di farmaci pericolosi.
I medici di Brescia d’altronde si sono rifiutati, come esplicitamente vietato dal codice deontologico, di somministrare sostanze sconosciute quali quelle del metodo Stamina, e ora Andolina รจ chiamato a trovare un medico disposto a farlo. Paolo Russo su La Stampa scrive che la decisione vale solo per il piccolo Federico, il bimboย di Fano che era giร stato sottoposto alle infusioni di Stamina:
“Lโincarico di โausiliario espertoโ conferito dal giudice di Pesaro ad Andolina, riguarda comunque un diritto soggettivo e, dunque, varrร solamente per il piccolo Federico e non per le altre centinaia di pazienti in lista di attesa allโospedale bresciano. La nomina decisa collegialmente da ben tre magistrati viene dopo il gran rifiuto del Presidente dellโOrdine dei medici provinciale, Ottavio Di Stefano e, di fatto, commissaria il direttore generale di Brescia, Ezio Belleri, che comunque si รจ affrettato a offrire ยซtutta la massima collaborazione possibile ad Andolinaยป. Il quale nel frattempo avrebbe giร individuato un medico rianimatore disponibile a infondere sostanze sconosciute”.
Intanto Andolina ha dichiarato:
“ยซCercherรฒ colleghi responsabili dei reparti coinvolti nella procedura che possano assistermi nelle infusioni a Federico. Se non troverรฒ cercherรฒ altrove, anche se non escludo di dover lavorare con un carabiniere dietro la schienaยป”.
E la mamma di Federico non sempre preoccupata per la terapia dubbia e per le accuse a Davide Vannoni e ad Andolina:
“ยซร indagato? E chi se ne fregaยป, ha commentato senza tanti giri di parole Tiziana Massaro, disperata per il peggioramento del suo piccolo Federico”.
Elena Cattaneo, senatrice e scienziata, ha definito la vicenda come
“ยซun grandissimo inganno. Mi domando – dichiara – se i magistrati che ordinano di infondere preparati di cui non conoscono il contenuto, i cui consulenti tecnici sono gli stessi che hanno ritrattato le diagnosi sui pazienti quando interrogati dalla Procura di Torino, non possano essere oggetto di un intervento del Csm o del ministro della Giustiziaยป”.