MILANO – Violazioni a tutti i livelli e compiute da tutti. E’ il duro commento di Giuseppe Remuzzi, direttore del dipartimento di medicina dei Trapianti dell’ospedale di Bergamo, e membro della commissione della Commissione Sviluppo e Sanità della Regione Lombardia (i cosiddetti “saggi”) durante l’audizione nell’ indagine conoscitiva sul Stamina avviata dal Consiglio regionale lombardo.
”Nella vicenda Stamina, a parte l’Aifa e l’Istituto superiore di sanità, sono state commesse violazioni deontologiche e legali da tutti i protagonisti della vicenda, medici e giudici compresi, contravvenendo alle regole vigenti”.
Violazioni sono state quelle di medici come
”Marino Andolina, vicepresidente di Stamina, che si è appoggiato a strutture come il Burlo Garofolo di Trieste e gli Spedali civili di Brescia, e a medici per far prescrivere la cura. Chi ha prescritto questa terapia, senza sapere cosa fosse, lo ha fatto contro le regole deontologiche – rileva – dal momento che non si può prescrivere una terapia segreta”.
E anche i giudici, secondo Remuzzi, hanno sbagliato, ”dal momento che devono rendersi conto che non possono imporre un trattamento solo perché c’è una prescrizione del medico. Non tutto è prescrivibile”.