ROMA – Il 1 agosto “consegneremo il Protocollo del metodo Stamina standardizzato all’Istituto superiore di sanità, come stabilito”. Lo ha annunciato il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, sottolineando che si tratta di ”un atto di fiducia verso il governo”. Vannoni ha poi aggiunto: “Auspico che il ministro della Salute riconsideri le nostre richieste”.
“Ci siamo presi un impegno – ha spiegato Vannoni – e riteniamo corretto mantenerlo, anche se penso che nessuno al mondo avrebbe consegnato il Protocollo di un metodo a fronte delle condizioni di poca trasparenza poste dal ministero. Il nostro è un atto di fiducia verso il governo e di responsabilità verso i malati”.
In particolare, Mr Stamina che nei giorni scorsi aveva messo in forse la consegna del protocollo all’Iss, chiede: “Che venga prevista la presenza di una CRO, ovvero un’organizzazione internazionale di ricerca a contratto che monitori come soggetto super partes la sperimentazione, e che un esperto da noi indicato partecipi al Comitato scientifico che presiederà alla sperimentazione stessa”.Infine, terza e ultima condizione: “È fondamentale dare inoltre una soluzione al problema dei malati in lista di attesa agli Spedali Civili di Brescia per ricevere le infusioni di cellule staminali col metodo Stamina. Ciò sarebbe possibile – afferma – abilitando un secondo ospedale alla somministrazione del metodo. Nell’attesa, non si possono lasciare i malati morire, e solo l’altro ieri – ha detto Vannoni – un altro bambino è deceduto mentre era in attesa dell’avvio delle infusioni”.
Intanto, la senatrice Pdl Michela Vittoria Brambilla promette un emendamento al decreto del Fare, che accolga le istanze dei malati e dei familiari che da ormai nove giorni giorni manifestano sotto Montecitorio per la libertà di cura con il metodo Stamina.
A sposare la causa dei malati e dei loro familiari è intervenuta anche la parlamentare del Pdl Maria Stella Gelmini, che ha assicurato che esporrà nuovamente la questione al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Un altro incontro lo hanno avuto con un gruppo di parlamentari del Movimento Cinque Stelle appartenenti alla Commissione Affari Sociali della Camera (Marialucia Lorefice, Giulia Grillo e Giulia Di Vita) ai quali hanno chiesto “che venga sollevata in Parlamento e nella Commissione Vigilanza sulla Rai la questione dell’oscuramento delle notizie relative alle proteste dei disabili in piazza Montecitorio da parte dei Tg delle reti nazionali”.