
ROMA – Quando ormai si erano perse le speranze, ecco la notizia che molti aspettavano: finalmente รจ stato scoperto un nuovo “super-antibiotico”, in grado di neutralizzare i batteri sempre piรน potenti contro cui gli antibiotici disponibili ormai sono inefficaci. E questo grazie al lavoro di un gruppo di ricercatori della Northeastern University di Boston, coordinati da Kim Lewis, che utilizzando lo stesso metodo con cui si รจ scoperta la penicillina, hanno trovato la teixobactina, dimostratasi efficace contro tre dei piรน pericolosi superbatteri, e che sembra non sviluppare resistenze.
Sulle pagine della rivista Nature, lo studio spiega che molti degli antibiotici finora ricavati, erano prodotti analizzando i microorganismi del suolo, ma giร dagli anni ’60 si erano esauriti i batteri coltivabili in laboratorio. ”Nel terreno ci sono piรน specie di batteri di quante ve ne siano nell’uomo, ma in laboratorio riusciamo a coltivare solo l’1% di loro – spiega Antonio Lanzavecchia, direttore dell’Istituto di ricerca in Biomedicina di Bellinzona – pechรจ non sappiamo quali sono i nutrienti necessari che si trovano nel terreno”.
In questo caso i ricercatori, usando il “metodo classico”, sono riusciti a studiare dei batteri altrimenti non coltivabili. ”Il trucco รจ stato l’impiego dell’Ichip, delle specie di nanotubicini, con cui sono riusciti a isolare i batteri uno a uno dal terreno – continua – e poi a coltivarli nel suolo, facendone crescere tanti da poterli studiare”. In questo modo hanno ricavato 10mila composti, e tra questi uno, la teixobactina appunto, che si รจ dimostrata efficace contro tre dei piรน pericolosi superbatteri: il Clostridium difficile, il Mycobacterium tuberculous e lo Staphylococcus aureus.
Nei test condotti finora sugli animali non sono stati riscontrati fenomeni di resistenza. I ricercatori non escludono l’eventualitร che i superbatteri possano sviluppare forme di resistenza anche contro il nuovo antibiotico, ma questo potrebbe accadere nell’arco di almeno 30 anni, se non di piรน. La teixobactina uccide i batteri facendo crollare le cellule del loro involucro in modo simile a quanto fa un altro antibiotico, la vancomicina. Riesce ad ottenere i suoi effetti legandosi a bersagli multipli, molecole di lipidi e non proteine, come gli altri antibiotici, rallentando cosรฌ lo sviluppo di eventuali resistenze. ”Questo antibiotico รจ molto promettente – conclude Lanzavecchia – ed รจ stato trovato con un metodo che consente di studiare il 99% dei batteri che altrimenti non potremmo esaminare, espandendo cosรฌ di 100 volte la nostra capacitร di scoprire nuovi antibiotici”.
