Salute

Terza dose Pfizer garantisce protezione quasi totale dal Covid, dopo sei mesi dalla dose 2 efficacia cala a 84%

La terza dose del vaccino anti-Covid messa a punto da Pfizer BioNTech fornisce una protezione quasi totale. E’ quanto sostiene l’azienda farmaceutica statunitense.

Nella prima prova completa della dose booster è stato rilevato che accresce l’immunità di un ulteriore 95,6%. Il Daily Mail riferisce e Giampaolo Scacchi riporta che tra i 10.000 volontari seguiti per quasi un anno, quelli a cui erano state iniettate solo due dosi avevano molte più probabilità di risultare positivi e di ammalarsi. Rispetto a chi ne aveva ricevute tre.

Pfizer, protezione due dosi dopo sei mesi scende a 84%

Pfizer ha ammesso che la protezione iniziale delle due dosi, nel giro di sei mesi scende a circa l’84%. Dallo studio è inoltre emerso che la dose booster è risultata sicura, non sono stati segnalati sintomi avversi gravi.

La domanda è quanto durerà l’immunità della terza dose e se le persone in un secondo tempo dovranno nuovamente vaccinarsi.

Alcuni Paesi stanno iniziando a somministrare la dose booster ad anziani e persone ad alto rischio, per condizioni di fragilità che si associano allo sviluppo di malattia grave, o addirittura fatale, o per esposizione professionale. 

“I risultati rappresentano un’ulteriore prova dei benefici del booster per proteggere le persone dalla malattia”, ha affermato Albert Bourla, CEO di Pfizer. “Condivideremo i dati con le autorità sanitarie e collaboreremo per determinare come possano essere utilizzati per supportare l’introduzione di dosi di richiamo in tutto il mondo”.

Terza dose Pfizer, lo studio

Nello studio i volontari sono stati divisi in due gruppi. La metà ha ricevuto un richiamo da 30 microgam (µg) – la stessa dose utilizzata in precedenza per il vaccino – e all’altra metà è stato somministrato un placebo.

L’età media dei partecipanti era di 53 anni, con il 55,5% tra i 16 e i 55 anni e il 23,3% di 65 anni o più.

I ricercatori hanno rilevato cinque casi di Covid nel gruppo di richiamo rispetto ai 109 casi nel gruppo di controllo, una differenza di 21,8 volte.

I risultati, sostengono gli scienziati, indicano un’efficacia del 95,6% contro l’infezione. “Dati importanti che si aggiungono ad altre prove. E indicano che una dose di richiamo del nostro vaccino può aiutare a proteggere un’ampia popolazione dal virus e dalle sue varianti”, ha affermato Ugur Sahin, CEO e cofondatore di BioNTech.

“La dose di richiamo potrebbero svolgere un ruolo importante per contenere la pandemia e favorire il ritorno alla normalità”.

 

Published by
Caterina Galloni